I partiti restano decisivi

Feb 1st, 2012 | Di cc | Categoria: Politica

L’apporto della politica resta decisivo” ha detto ieri Giorgio Napolitano a Bologna (poco dopo avere subito una contestazione dei centro sociali), per aggiungere un riferimento esplicito alle elezioni 2013: “Al termine della legislatura ai partiti spetterà di gestire un nuovo avvio di una dialettica di alternanza non più inficiata da una conflittualità paralizzante e non chiusa alle convergenze politiche che le esigenze e l’interesse del Paese potranno richiedere”.

Benissimo, aspettavamo di sentircelo dire. Ovviamente nessun partito è perfetto, ma riteniamo che il Popolo della Libertà abbia le carte in regola.

·       L’apporto della politica resta decisivo: è quanto sosteniamo e pratichiamo fin dal debutto del governo Monti. Ora anche l’opinione pubblica capisce che molte delle misure annunciate servono a poco o sono controproducenti per l’economia e il lavoro, e quindi richiedono il concorso più attivo delle forze elette dai cittadini.

·       Al termine della legislatura: se ovviamente ci si arriverà (e non dipende solo da noi) il Pdl si farà trovare pronto. Siamo il primo partito nazionale, il più moderato, il più aperto alle riforme e alle novità.

·       Una nuova dialettica di alternanza: anche su questo punto abbiamo le carte più che in regola. L’alternanza è essenziale alla democrazia; essa prevede il sistema bipolare a la chiara scelta di chi dovrà governare. Qualsiasi ipotesi di riforma elettorale dovrà basarsi su questi due pilastri.

·       Non più conflittualità paralizzante: ma da chi sono venuti i conflitti? Mentre noi lavoravamo al governo (per conseguire alcuni risultati e oggi Monti e l’Europa ce ne danno atto), la sinistra che faceva, se non sfilare in piazza, andare sui tetti, cavalcare tutte le proteste senza assumersi alcuna responsabilità, senza fare nessuna proposta in questa difficilissima situazione?

·       L’interesse del Paese: noi lo abbiamo fatto lasciando spontaneamente palazzo Chigi ed un governo al quale eravamo stati democraticamente eletti. Siamo l’unico caso nella storia italiana di una forza politica che ha fatto un passo indietro dal potere per consentire un esecutivo di interesse nazionale.

Ecco: precisiamo queste cose e mettiamo questi paletti perché è sempre bene ricordare che il Pdl e l’èra Berlusconi non sono “un incidente della storia” come la sinistra e certa stampa cerca ancora di far credere. Tutti nel mondo vincono o perdono le elezioni – e tra pochi giorni vedremo il destino di Sarkozy – ma non dimentichiamo che i moderati sono la maggioranza degli italiani ed il Popolo della Libertà rappresenta questa maggioranza. E quando si andrà a votare lo farà ancora di più.

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