E l’Europa non si fida di noi
Gen 25th, 2012 | Di cc | Categoria: Esteri
Mario Monti riceve oggi un nuovo sostegno in Parlamento dalla mozione congiunta del Popolo della Libertà, dal Pd e dall’Udc dedicata al ruolo dell’Italia in Europa. Sostegno che ieri è stato illustrato da Angelino Alfano e Franco Frattini direttamente ad Angela Merkel. I maggiori partiti continuano a fare il loro dovere, in particolare il Pdl che ha la maggioranza e che, (è bene ricordarlo sempre) con Silvio Berlusconi, ha fatto un passo indietro dalla guida del governo per favorire un esecutivo di larghe intese in chiave europea.
Ma per i tecnici la strada è ancora in salita, e proprio la giornata di ieri, vissuta da Monti a Bruxelles, lo ha dimostrato. Lo spread è certamente calato rispetto ai record di novembre, ma dopo un assaggio a quota 399 si è riportato una ventina di punti sopra 400 nonostante un allentamento generale della tensione su tutti i titoli di Stato. Siamo insomma messi ancora peggio della Spagna, nonostante Madrid non abbia votato nessuna manovra.
Le notizie peggiori vengono però dal Fondo monetario internazionale che prevede un 2012 e 2013 di recessione per il nostro paese: meno 2,2 per cento e meno 0,6 nel biennio. Siamo rispettivamente 2,5 ed 1,1 punti al di sotto delle ultime stime diffuse a settembre; nonostante le previsioni incorporino anche la manovra di dicembre con la riforma delle pensioni (risparmi previsti, 1,7 punti di Pil nel ventennio).
L’Outlook del Fmi afferma che il nostro Paese “non potrà farcela senza l’aiuto dell’Europa”; e la vede peggio della Banca d’Italia, che ha da poco rilasciato due stime per l’anno in corso: Pil in discesa dell’1,5 con lo spread a 500 punti, e all’1,2 con lo spread a 300: siamo intorno a 400 punti, in ogni caso la recessione appare inevitabile. Il 30 gennaio ci sarà la decisione definitiva dei leader europei sul nuovo patto di bilancio. La Germania dovrebbe attenuare un po’ la sua linea rigorista. Ma al di là dei complimenti e delle frasi di circostanza, la missione di Monti è ancora ben lontana dal successo.
Crisi/Bondi: si conferma l’impatto recessivo della manovra
“Se le stime del Fondo monetario internazionale sono corrette, e cioe’ che per il 2012 l’economia italiana si contrarra’ del 2,2%, allora vuol dire che erano fondate le previsioni di coloro che avevano stimato l’impatto recessivo della manovra da poco approvata, sbilanciata sul lato delle tasse, di circa 1-1,5% del Pil”. A dichiararlo in una nota e’ stato Sandro Bondi. “Questi dati confermano che la crisi economica puo’ aggravarsi nel quadro di vincoli europei basati esclusivamente su una linea di rigore dei conti pubblici, mentre non sono piu’ rinviabili interventi finalizzati alla crescita nell’ambito di una ritrovata visione comune dell’Europa unita”, ha aggiunto il coordinatore del Pdl.