Dopo lo schiaffo all’Europa, Berlino ora deve cambiare la rotta

Gen 16th, 2012 | Di cc | Categoria: Politica

Da quando esiste il mondo si fa in economia, sia per le cifre dello Stato, sia per i bilanci familiari, il calcolo dei ricavi. E questo calcolo, applicato all’Europa, ci dice che la Germania ha ricavato negli ultimi anni dalla politica di Bruxelles un aumento tale dell’occupazione per cui i disoccupati tedeschi sono ridotti a livello fisiologico. Il cosiddetto “servizio del debito”, sempre nella felice Germania, potrebbe tranquillamente chiudere i battenti perché l’obbligazione di Stato, il fortissimo Bund, negli ultimi tempi non paga neanche più interessi.

E non basta, perché le esportazioni tedesche, un tempo considerate troppo care anche in Italia, ormai sono diventate, grazie al cambio obbligato dell’euro, insostituibili. Da qui anche l’aumento di produzione, nonché il maggior benessere che si esprime attraverso quelle lunghe carovane di turisti tedeschi che è sempre più facile incontrare in giro per il mondo.

Che dire allora dopo l’ultima bocciatura di nove Paesi europei tra cui l’Italia, da parte dell’agenzia Standard & Poor’s?

Non sarà venuto il momento di cambiare rotta o almeno di aggiustarla in modo tale da venire incontro a tutte le esigenze, non solo a quelle della Germania e dei Paesi del nord?

Perché tanta resistenza nell’accettare una Banca Centrale con gli stessi identici poteri della Riserva Federale americana o della Bank of England o di quella giapponese?

Perché non ricorrere all’emissione di obbligazioni garantite dall’Europa nel suo complesso, come gli Eurobond, molto più affidabili agli occhi di un pubblico ormai impaurito? Perché non sollevare il piede dal freno strettissimo del rigore per premere l’acceleratore della ripresa e dello sviluppo?

Perché non cercare tutti assieme, con la forza dell’Unione, di ridare fiducia a quei mercati che ormai incassano le manovre più sanguinose e dopo un po’ sparano di nuovo a zero sui debiti sovrani?

Non sarà l’ora per la superpotenza tedesca di riaprire i conti con gli altri soci dell’euro prima che sia troppo tardi?


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