Un’intervista da cui trarre un profondo messaggio
Gen 13th, 2012 | Di cc | Categoria: Scuola e Giovani
Guarda “caso il caso” dopo una settimana dal ritrovamento del secondo cuore della statua di Cristo dell’Istituto Sacro Cuore di Casoria, rubato durante le feste natalizie, quest’oggi abbiamo intervistato proprio Suor Daniela, lei che, dopo il primo furto, lanciò un appello affinché qualcuno dei rapinatori si pentisse e potesse restituirlo quanto prima. Allora però non ci fu nessuna traccia.
Invece questa volta, sarà stato (chissa!) per lo spirito natalizio, i rapinatori hanno avuto per così dire un “cuore d’oro” e hanno rilasciato, seppur in una busta di plastica accanto al convento delle suore, ciò che avevano rubato. Ma, anche se questa è davvero una bella notizia, nell’intervista di oggi si cambia totalmente discorso. Abbiamo voluto, infatti, chiedere a Suor Daniela qualche notizia relativa sia all’attività didattica che si svolge all’interno dell’Istituto Sacro Cuore, e sia relativa alla Congregazione delle Suore Catechiste del Sacro Cuore.
1) Suor Daniela, Lei che in questa scuola, ormai da tempo, insegna ed è anche Preside delle scuole medie, ci spieghi come è cambiata l’attività didattica in questi anni.
Essere responsabile di una scuola, oggi, non è semplice, in quanto ci sono tanti aspetti che si devono guardare, ed in primis, la didattica sicuramente che è in continua evoluzione.
Nella scuola secondaria di 1° grado (ex scuola media) alcuni anni fa si dava cultura, una cultura generale, e coloro che lasciavano gli studi, famosa Licenza Media, integrandola con qualche corso specifico, si potevano inserire nel mondo del lavoro.
Ora la scuola è: orientamento, formazione, è saper fare. Di conseguenza anche i docenti hanno dovuto acquisire o rivedere la didattica, puntando sulle abilità e competenze da sviluppare o potenziare negli allievi.
2) Pensa che l’interesse dei ragazzi nei confronti dello studio sia sempre continuo o pensa che con tutta la tecnologia di oggi sia diminuito un po’ rispetto al passato?
Per chi è abituato a studiare con impegno e assiduità, certamente, i mezzi tecnologici aiutano gli studenti nelle ricerche, nei collegamenti…ma non li distoglieranno mai dallo studio, anche se la maggior parte si lascia coinvolgere da essi.
3) A novembre è stato pubblicato “Il piccolo libro delle novizie”, scritto nel 1905 da santa Giulia Salzano, in cui esponeva i suoi consigli e avvisi per aiutare le giovani che incominciavano il cammino di formazione all’interno delle Suore Catechiste del Sacro Cuore. A tal proposito Le vorrei chiedere: quanto è preoccupata per il futuro della sua Congregazione, dal momento che in Europa si parla molto di diminuzione delle vocazioni?
Il libro di Santa Giulia Salzano pubblicato lo scorso mese di novembre è una vera e propria guida spirituale non solo per coloro che scelgono la vita consacrata, ma per tutti quelli che vogliono avere una direzione spirituale per un cammino cristiano e vivere bene la propria fede.
Da diversi anni si sta parlando di crisi delle vocazioni italiane; ma la Chiesa è universale ed è aperta a tutti, ecco perché stiamo nelle missioni: per evangelizzare ed essere evangelizzate, perché la Chiesa in alcune missioni è giovane ed ha tutta la freschezza della chiesa dei primi tempi. C’è la gioia di donarsi e consacrarsi totalmente al Signore, pur con qualche rinuncia che tale donazione comporta. Offrire la propria vita al Signore e dedicarsi agli altri, allarga il cuore, la mente e tutti i nostri orizzonti, confermando il motto: “C’è più gioia nel dare che nel ricevere”.
Non mi preoccupa il futuro, perché solo il Signore sa ciò di cui abbiamo bisogno, ma comunque preghiamo perché il Signore doni tante vocazioni alla nostra Congregazione.
4) Nella chiesa del Sacro Cuore qui a Casoria, così come nelle altre chiese presenti sul nostro territorio, si sono formati gruppi capaci di accogliere ragazzi sempre molto partecipi alle attività che si svolgono per i fedeli. Il gruppo “Amici di Madre Giulia”, non a caso, è cresciuto tanto negli ultimi 7 anni. Purtroppo, però, ci sono ancora molti giovani che si allontanano dalla Chiesa, vivendola come dogmatica e poco prossima. Come pensa, dunque, che le religiose, o meglio, la Chiesa in generale, possa far fronte a questa situazione?
Nel 2003, con la beatificazione di Madre Giulia, è sorto il gruppo “Amici di Madre Giulia”. Tutto il comitato fu entusiasta per questa iniziativa, perché rimanesse un segno tangibile anche dopo la gioia iniziale di tale evento. Il gruppo è cresciuto sempre di più con ragazzi, giovani e adulti. Essi sono impegnati nella formazione spirituale e umana, nella liturgia e nella solidarietà. Infatti oltre a prestare il loro servizio all’altare, essi sono attenti ai bisogni di chi è meno fortunato; gli adulti prestano il loro servizio per i ragazzi e per chi ha bisogno di un aiuto nello studio.
Purtroppo molti giovani pensano che la Chiesa sia solo frequentare la S. Messa e osservare norme e prescrizioni che ci dicono di fare o non fare, ma in realtà è ben altra cosa. E’ aver incontrato una Persona, un amico di cui non puoi fare più a meno. E’ un’esperienza che si deve fare, non è una dottrina da imparare.
5) Ai giovani, alle giovani, quale messaggio vuole dare?
A tanti giovani che sono lontani vorrei dire: “Chi incontra Cristo e fa esperienza della sua presenza nella propria vita, non perde niente di ciò che possiede.
Ringraziamo dunque Suor Daniela per averci rilasciato questa bellissima e profonda intervista, dalla quale possiamo senz’altro trarre un grande messaggio!
Annalisa Grimaldi