CONCERTO DI NATALE. Al Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli

Dic 25th, 2011 | Di cc | Categoria: Cronaca di Napoli

Da secoli grandi artisti e ignoti artigiani, poeti famosi e sconosciuti cantastorie raccontano il Natale e fabbricano presepi. Ad un tiro di schioppo da San Gregorio Armeno, il Complesso di San Pietro a Majella non poteva rinunciare ad evocare in musica le suggestioni, la magia, ma anche e soprattutto, il senso religioso di questo Natale 2011.

Ieri sera, ritrovato e rinsaldato il rapporto con la Città in occasione del Concerto dell’Orchestra e del coro del Conservatorio per l’inaugurazione dell’Anno Accademico, alla presenza di un pubblico straordinariamente entusiasta ed orgoglioso della storia antica della sua Scuola Musicale, San Pietro a Majella si inserisce, con una serie di iniziative concertistiche, nel complesso di manifestazioni promosse dal Comune ed associazioni varie.

Il direttore d’orchestra Luigi Grima, nonché noto violinista e direttore di vari cori dell’area napoletana, ha diretto l’orchestra ed il coro del Conservatorio di Musica “S. Pietro a Majella”, all’interno della Sala Scarlatti, eseguendo il Mottetto “Exultate, Jubilate” K165 di W.A. Mozart ed il Mottetto pastorale “Quem vidistis pastores “(1737) di C. Giordano. Con il maestro del coro Giuseppe Mallozzi i soprano Cinzia Rizzone e Elena Somma, il cembalo Francesco Aliperti, il contralto Candida Guida e il tenore Stefano Sorrentino.

Si tratta di appuntamenti che, mentre ripropongono le eccellenze delle Scuole del Conservatorio, ripercorrono la Storia della produzione napoletana e non rinunciano a proporre alla città l’esaltante realtà jazzistica napoletana.

Così, ieri sera, il senso religioso del Natale è sato riscoperto attraverso l’esecuzione del Mottetto Pastorale “Quem vidistis pastores” di Carmine Giordano, un momento musicale natalizio al quale Napoli, segnatamente nella splendida cornice di San Domenico Maggiore, non ha mai rinunciato sin dal 1737, anno in cui il compositore sannita, lo compose mentre era maestro della Reale Cappella.

Appuntamenti con la musica e col conservatorio per la Città ma anche nell’ottica di lanciare un ulteriore segnale di un nuovo modo di intendere la vita di una Istituzione Musicale.

Viva e palpitante di iniziative, in forza di un didattica vincente e di una fantasia organizzativa che rinverdisce i fasti delle grandi stagioni della sua storia musicale.

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