Teatro Golem e Teatro In Fabula in scena: JANARA
Nov 29th, 2011 | Di cc | Categoria: Cronaca Regionale
Sabato 3 (ore 20.30) e domenica 4 dicembre (ore 18) al Teatro Area Nord di Piscinola andrà in scena “Janara”, scritto e diretto da Giovanni Del Prete. La pièce - con Francesca Iovine nel ruolo della Janara, Tommaso D’Avanzo, Silvia Del Zingaro e Lidia Pezzurro, la voce di Marilù Poledro e le musiche di Vincenzo Oliva – è una ricerca antropologica sulle tradizioni del sud d’Italia, credenze e manifestazioni della cattiveria. La Janara, la strega, fa differenza fra Male e Cattiveria. Il Male è mitico e metafisico, la Cattiveria è quotidiana e materiale. Sfacciatamente si rivolge al pubblico per dimostrare come sia piccola la cattiveria delle persone facendo rivivere i momenti salienti della vita di una ragazza, di un uomo e di una bambina.
«Una trama senza trama. Uno spettacolo che, basato su una ricerca antropologica delle tradizioni popolari, sulle credenze e superstizioni del Sud Italia, cerca di far rivivere un passato, ancora presente in alcune zone, anche non remotissime, attraverso la magia della cattiveria, del male.
La janara è la strega, allora, in ogni cosa gioisce della rabbia, dell’insoddisfazione, della zizzania, anche autoreferenziale. Come ogni magia di colore, agisce tramite simulacri umani e ombre, tramite figure e totem vitali, che rappresentano categorie antropiche, simboli di una umanità in cui stillare, a gocce di esperienza, il male. Nell’acronia, i luoghi si confondono diventando uno solo (quello teatrale), l’immaginazione passa da case abbandonate, vecchie, fatiscenti a campagne verdi e fertili, a intimi spazi di gioco per grandi e piccoli. Quindi non necessariamente cupi e bui, proprio perché il male si compie anche sotto la luce del sole, anche attraverso le parole di un bambino, così senza motivo. Riti, ritorni e richiami di un contesto che sfuma, dunque da afferrare non in una sola dimensione, ma in più realtà: possibili interazioni tra episodi che sfogliano la verità di tutti. Narrativamente, il male è un elemento fondamentale, è l’antagonismo, è l’ostacolo oltre il quale c’è la riuscita, la vittoria. In Janara, la catarsi è di segno meno, sfugge a connotazioni morali o religiose, e decide da sé, immagine dopo immagine, l’aura entro cui la manifestazione si consuma. La janara affascina come il male subdolo canta una lingua viva e sprezzante, forte, in una sola parola, “necessaria”, proprio come una Janara vorrebbe essere definita».
Giovanni Del Prete