Si chiama “spread” il mostro che spaventa l’Europa
Nov 18th, 2011 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale
È il mostro che terrorizza tutti. È l’indice che fa tremare le borse internazionali e la fiducia dei risparmiatori. Anzi, più che un indice è un termometro della febbre finanziaria. Lo spread indica la differenza di rendimento tra i titoli di Stato tedeschi, gli ormai famosi Bund, e quelli dei nostri Bot, Btp e Cct. Ogni volta che questo indice sale oltre il livello di 500 punti-base rispetto al titolo tedesco sale anche l’affanno. I nostri titoli di Stato ormai hanno rendimenti molto elevati, attorno al 7 per cento l’anno, il che significa maggiori esborsi per la nostra finanza pubblica. Visto che stiamo parlando di febbre, in realtà sta dilagando il contagio sui debiti sovrani di alcuni paesi dell’Unione europea.
Anche i titoli di Stato francesi sono arrivati a livelli altissimi, quegli stessi livelli di spread rispetto alla Germania che l’Italia aveva fatto registrare in giugno. Ma nel frattempo sono in rapida ascesa anche gli indici dell’Austria e dell’Olanda ponendo un problema di credibilità generale di tutto il sistema dell’euro. L’Italia ha emesso titoli di Stato per 530 miliardi di euro nel 2009, per 480 miliardi nel 2010 e dovrà fare fronte l’anno prossimo ad emissioni per almeno 440 miliardi.
Con un problema di fondo: gli investitori, non solo italiani ma di tutta Europa, sono spaventati dalla volatilità dei prezzi, da questo continuo saliscendi su un mercato che dovrebbe invece essere quanto mai tranquillo per attirare i risparmi di chi non pensa minimamente di sottoporsi ai rischi delle azioni in Borsa. Il compito che hanno di fronte gli Stati che fanno parte dell’Unione europea è gravoso: devono risanare i bilanci pubblici, tagliando quei sistemi che finora hanno tutelato l’alto livello di benessere dei cittadini.
Sono sacrifici necessari perché l’esplosione dell’euro provocherebbe danni e ripercussioni negative su tutte le economie interessate. Ma per intuire quanto sia difficile la situazione, basta pensare al livello raggiunto dal deficit tedesco che era finora considerato un parametro di riferimento.
Come si ripercuoterà sull’azione di governo questo momento di sacrifici? È l’interrogativo di fondo e che il presidente Berlusconi ha deciso di affrontare con un forte senso di responsabilità, lasciando quel governo che ancora aveva la maggioranza parlamentare. Ma l’interesse dell’Italia, come dimostreranno i prossimi mesi di azione del Popolo della Libertà in Parlamento, vengono prima di tutto. E pur di debellare il mostro dello spread, daremo ancora una volta prova di capacità, di credibilità, di saldezza.