Scuola, domani manifestazione in piu’ di 60 citta’ d’Italia
Nov 16th, 2011 | Di cc | Categoria: Scuola e GiovaniCon la parola d’ordine ” la vera scommessa su cui investire siamo noi! Istruzione pubblica e diritto allo studio per rilanciare il futuro dei giovani e quindi del Paese” domani, in piu’ di 60 citta’ d’Italia da Bolzano a Palermo passando per Padova, Pavia, Brescia Bologna, Parma, Ancona, Ascoli, Grosseto, Arezzo, Firenze, Lucca, Perugia, Frosinone, Roma, l’Aquila, Teramo, Potenza, Matera, Napoli, Barletta, Caltanissetta, Catania, Cagliari gli studenti torneranno in piazza per la giornata internazionale di mobilitazione studentesca per il diritto allo studio ed il libero accesso ai saperi. Pochi minuti fa, sottolineano la Rete degli Studenti e l’Unione degli Universitari, tra i promotori delle manifestazioni, sono stati comunicati i nuovi ministri del prossimo governo Monti e, affermano ‘’se da una parte come studenti gioiamo della fine del Governo Berlusconi e dei disastri del Ministro Gelmini, non vogliamo abbassare la guardia ma anzi, nell’apprendere il nome del nuovo Ministro all’Istruzione Francesco Profumo, indicare a Lui e al governo quali secondo noi siamo le priorita’ per far ripartire Istruzione e il generale il nostro Paese”. ”Per questo - annunciano - saremo in piazza domani: per denunciare ancora una volta la drammatica situazione in cui versa l’istruzione e la condizione giovanile nel nostro Paese e per delineare quello che secondo noi deve essere il percorso di rilancio di un’intera generazione e di tutto il Paese. Non faremo dimenticare al nuovo governo che in questi anni gli studenti sono stati parte della fortissima opposizione sociale che ha attraversato questo Paese, con la nostra protesta non ci siamo voluti fermare soltanto a contestare i tagli e le riforme del ministro Gelmini, ma abbiamo voluto anche creare percorsi partecipati che riscrivessero la scuola e l’universita’ che vogliamo dal basso, e non come ha fatto il ministro Gelmini con provvedimenti dall’alto, non ascoltando chi la scuola la vive ogni giorno e considerando l’istruzione un capitolo di bilancio da tagliare per far cassa”.