Scoperte tre uova di dinosauro illegalmente detenuto: arrestato trafficante
Nov 15th, 2011 | Di cc | Categoria: Cronaca NazionaleAveva in casa tre uova di dinosauro fossilizzate, risalenti a oltre 67 milioni di anni fa, oltre a circa 6mila reperti paleontologici degni di essere esposti in un museo. Il ‘museo privato’ è stato scoperto dai carabinieri del comando tutela patrimonio culturale che, al termine di una indagine condotta in collaborazione con la polizia romena, alla quale sono stati restituiti i beni, hanno sequestrato importantissimi reperti preistorici trafugati da un sito paleontologico in Romania, risalenti a periodo del Cretaceo superiore (stadio Maastrichtiano) e provenienti da scavi clandestini.Le tre uova della specie dei dinosauri di Telmatosaurus Transsylvanicus, famiglia Habrosauridae ordine Ornithopoda, classe Ornithischia, ramo Archosauria, sono risalenti a circa 67 milioni di anni fa. L’indagine è stata nata dal furto di due uova fossili di un dinosauro erbivoro lungo quasi 6 metri avvenuto nei primi mesi del 2005 dal sito paleontologico di Tustea, e dalla denuncia degli autori delle ricerche clandestine, identificati grazie alla pubblicazione, nel 2009, di alcune immagini su un sito internet rumeno, che ritraevano una donna in posa con gli oggetti appena scavati. Queste informazioni, insieme alla notizia che indicava coinvolto anche un italiano, sono state trasmesse, tramite il servizio Interpol, ai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale. Gli accertamenti hanno portato ad identificare il possibile detentore dei reperti in un cittadino italiano residente a San Candido, in provincia di Bolzano ed appassionato del settore. Ottenuto un decreto di perquisizione domiciliare dall’autorità giudiziaria di Bolzano, i militari si sono trovati davanti ad un vero e proprio museo paleontologico privato, con oltre 6.000 reperti di varia tipologia ed epoca. Tra questi, sono state trovate e sequestrate, oltre alle due uova ricercate, anche una terza dello stesso tipo, che gli esami tecnici sulle incrostazioni terrose presenti hanno poi permesso di stabilire provenire dallo steso sito. Il valore dei fossili, qualora immessi sul mercato, sarebbe stato di circa 500mila euro. L’uomo è stato deferito per ricettazione, ricerche archeologiche non autorizzate, ed impossessamento illecito di beni culturali. Dagli elementi raccolti con la perquisizione, sono, anche, emersi altri indizi che hanno, di fatto, allargato le indagini oltre i confini nazionali, consentendo il sequestro, sempre in Italia, di altri 5.000 reperti paleontologici.