Alfano: il PdL mette al centro l’Italia
Nov 11th, 2011 | Di cc | Categoria: Politica
“L’ufficio di presidenza, la scorsa settimana, ha sancito che dopo questo governo ci sarebbero state le elezioni, per cui noi siamo fermi a quella posizione, ma non intendiamo sovrapporre la nostra voce a ciò che il presidente della Repubblica intenderà fare da quando aprirà le consultazioni”. Dopo quattro ore di vertice a Palazzo Grazioli, il segretario del Pdl, Angelino Alfano, sintetizza così la posizione interlocutoria del partito.
E sottolinea che “il Pdl non è affatto spaccato. In questo momento all’interno ci sono opinioni diverse che saranno portate a sintesi. Quando la sintesi sarà trovata, tutti convergeremo sulla scelta che sarà presa come nei partiti democratici”.
Quanto agli scenari di governo, Alfano spiega che “il Pdl, come ha fatto il premier con il suo gesto, mette al centro l’interesse dell’Italia. Il presidente Berlusconi si è dimesso annunciando di voler approvare buona parte dei contenuti richiesti dall’Europa e questo significa fare il bene dell’Italia. Dunque, riuniremo ancora una volta il nostro massimo organo decisionale, che è appunto l’ufficio di presidenza, per valutare le scelte definitive quando le consultazioni del presidente della Repubblica saranno avviate. Se ci saranno variazioni, non saranno derivanti dall’opinione dell’uno o dell’altro, ma da una deliberazione dell’ufficio di presidenza”.
Successivamente, alla presentazione del libro di Maurizio Lupi, Alfano dice: “Berlusconi è politicamente in campo e capace di calamitare il consenso di milioni di elettori. Quello che è in campo è un modo di intendere la democrazia in modo trasparente, Berlusconi ha difeso l’idea che ai cittadini bisogna parlare chiaramente, e bisogna dire prima chi sarà il premier”.
Poi risponde con queste parole a chi gli chiede se voterà la fiducia al governo Monti: “non sono un freelance, lavoro per una testata che si chiama Pdl e lo deciderò insieme agli amici del partito e al leader del Popolo della Libertà. Viviamo in un momento particolarmente delicato. Ciascun partito è chiamato a una assunzione di responsabilità importante e, laddove albergano opinioni differenti, chi ha ruoli decisionali si deve incaricare di trovare una sintesi”.
Voltandosi e sorridendo verso il segretario del Pd Bersani, dice: “siamo ormai un partito democratico”. E rivolgendosi a Gianfranco Fini sottolinea: “se avesse avuto un po’ più di pazienza avrebbe trovato nel partito la risposta alle sue domande”.
Il segretario del PdL accenna anche al disegno di legge sulla stabilità, ricordando che contiene “almeno la metà degli impegni indicati nella lettera alla Ue. Se il premier - conclude - non avesse pensato al bene comune anteponendolo a quello di una parte, avrebbe presentato le dimissioni prima di presentare il maxiemendamento, perché così non avrebbe pagato il ‘costo politico’ del provvedimento, dentro il quale ci sono norme che sicuramente non ci faranno guadagnare voti”.