La parola di oggi
Nov 10th, 2011 | Di cc | Categoria: ReligioneLa domanda che Gesù ha posto ai suoi discepoli, la pone continuamente anche a noi, per impegnarci a contemplarlo più profondamente, ad approfondire il suo mistero: “Voi chi dite che io sia?”.
San Leone Magno, divenuto papa nel V secolo, affermò con fede luminosa la divinità di Cristo e la sua umanità: Cristo, Figlio del Dio vivente e figlio di Maria, uomo come noi. Non ha accettato, per esprimerci così, che si abbreviasse il mistero, né in una direzione né nell’altra, e il Concilio di Calcedonia ha cercato una formula che preserva tutta la rivelazione. Dio si è rivelato a noi nel Figlio, e il Figlio è un uomo che è vissuto in mezzo a noi, ha sofferto, è morto, è risorto.
“Dio dice la lettera agli Ebrei aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti”. E parlando per mezzo dei profeti Dio aveva fatto desiderare la sua presenza: “Se tu squarciassi i cieli e scendessi!” esclamava Isaia. E Dio è disceso, si è reso presente nel Figlio: “A noi Dio ha parlato per mezzo del Figlio”.
Chi è questo Figlio? È l’inizio e la fine, l’alfa e l’omega, l’erede di tutto, colui che realizza tutte le promesse di Dio, colui per mezzo del quale Dio aveva creato l’universo. L’autore della lettera agli Ebrei nella sua contemplazione si sforza di precisare la relazione del Figlio con il Padre e ha delle espressioni forti: il Figlio è “irradiazione della gloria del Padre”, espressione del suo essere. La parola dice la loro unione intima: tra la luce e l’irradiamento della luce non è possibile alcuna separazione; e tuttavia il termine scelto dice che il Figlio non si confonde con il Padre: è Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero.
L’autore aggiunge poi un’espressione più concreta: “Impronta della sua sostanza”. La persona del Figlio riproduce esattamente la natura del Padre in tutta la sua profondità. Partecipa della sua potenza, poiché èlui che “sostiene tutto con la potenza della sua parola”, che è la parola divina, che ha creato il mondo e lo regge. Dio è talmente potente che basta la sua parola per creare e mantenere nell’esistenza. Non ha bisogno di agitarsi come gli uomini: Dio nella sua infinita pace sostiene tutto con la sua parola; e il Figlio partecipa a questa attività del Padre.
Ecco dunque la dimensione divina della persona di Cristo, il Figlio del Dio vivente, Sorgente incessante di vita eterna. Cristo, il Figlio, partecipa in pienezza di questa vita del Padre.
Ma la rivelazione di Cristo non è solo rivelazione del Figlio di Dio nella sua preesistenza; è anche la rivelazione del Dio con noi, diventato uno di noi. L’immagine del Dio invisibile si presenta a noi nei tratti di un uomo, umile, misconosciuto, e non soltanto nel suo volto, ma in tutta la sua vita e in particolare nelle sue sofferenze e nella sua morte. Alla domanda di Mosè: “Mostrami la tua gloria! “, Dio risponde mostrando a noi Cristo nella sua passione. Ecco come si rivela il Figlio del Dio vivente. La santa Sindone di Torino non ci rivela soltanto il Viso, ma tutto il corpo di Gesù, con le tracce delle atroci sofferenze che egli ha sopportato. E è rivelatore il contrasto tra questo corpo martoriato in ogni punto e il volto che è rimasto pieno di serenità e di maestà: un volto che non si è incupito nella ribellione, aggrottato nella collera, ma è rimasto sereno nella unione con il Padre, con la certezza della vittoria, un volto che rivela sofferenze dominate dall’amore, trasformate dall’amore.
“Tu sei il Messia, il Figlio del Dio vivente”, rivelato da questo amore per il quale sei venuto a condividere le sofferenze dei più disgraziati fra gli uomini, e anche dei più criminali, e hai trasformato le tue sofferenze in offerta che riporta tutti gli uomini nella comunione con Dio.
Quando vogliamo contemplare Dio, è questa la strada che ci è tracciata: la contemplazione di una rivelazione vivente, radicata nel nostro destino di uomini: Gesù, Figlio del Dio vivente e Figlio di Maria, immagine eterna del Padre e nostro fratello, che ha sofferto con noi, ha sofferto per noi e ci ha aperto la via dell’intimità divina.
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Colletta
O Dio, che non permetti alle potenze del male
di prevalere contro la tua Chiesa,
fondata sulla roccia di Pietro,
per l’intercessione del papa san Leone Magno
fa’ che resti salda nella tua verità
e proceda sicura nella pace.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…
PRIMA LETTURA (Sap 7,22-8,1)
La sapienza è riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio.
Dal libro della Sapienza
Nella sapienza c’è uno spirito intelligente, santo,
unico, molteplice, sottile,
agile, penetrante, senza macchia,
schietto, inoffensivo, amante del bene, pronto,
libero, benefico, amico dell’uomo,
stabile, sicuro, tranquillo,
che può tutto e tutto controlla,
che penetra attraverso tutti gli spiriti
intelligenti, puri, anche i più sottili.
La sapienza è più veloce di qualsiasi movimento,
per la sua purezza si diffonde e penetra in ogni cosa.
È effluvio della potenza di Dio,
emanazione genuina della gloria dell’Onnipotente;
per questo nulla di contaminato penetra in essa.
È riflesso della luce perenne,
uno specchio senza macchia dell’attività di Dio
e immagine della sua bontà.
Sebbene unica, può tutto;
pur rimanendo se stessa, tutto rinnova
e attraverso i secoli, passando nelle anime sante,
prepara amici di Dio e profeti.
Dio infatti non ama se non chi vive con la sapienza.
Ella in realtà è più radiosa del sole e supera ogni costellazione,
paragonata alla luce risulta più luminosa;
a questa, infatti, succede la notte,
ma la malvagità non prevale sulla sapienza.
La sapienza si estende vigorosa da un’estremità all’altra
e governa a meraviglia l’universo.
Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 118)
Rit: La tua parola, Signore, è stabile per sempre.
Per sempre, o Signore,
la tua parola è stabile nei cieli.
La tua fedeltà di generazione in generazione;
hai fondato la terra ed essa è salda.
Per i tuoi giudizi tutto è stabile fino a oggi,
perché ogni cosa è al tuo servizio.
La rivelazione delle tue parole illumina,
dona intelligenza ai semplici.
Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti.
Che io possa vivere e darti lode:
mi aiutino i tuoi giudizi.
VANGELO (Lc 17,20-25)
Il regno di Dio è in mezzo a voi.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».
Parola del Signore