UICI Campania: “a rischio chiusura le sezioni provinciali”
Nov 10th, 2011 | Di cc | Categoria: Sindacato
Si è svolta oggi presso la sede Provinciale dell’UICI di Salerno un incontro con la stampa locale per ribadire le motivazioni che hanno portato la categoria alla proclamazione dello stato di agitazione . L’assenza di risposte da parte della Regione Campania sta già creando enormi difficoltà per l’erogazione di servizi a sostegno ed in favore delle politiche di integrazione dei minorati della vista della Campania .Una tegola non da poco per gli oltre quindicimila ciechi residenti in Campania di cui circa 500 studenti inseriti nelle scuole pubbliche della regione. Ecco perché Il presidente del consiglio regionale dell’Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti della Campania, prof. Pietro Piscitelli, ha decretato lo stato di agitazione della categoria fino al raggiungimento di notizie certe e concrete sulle possibilità di attuazione dei programmi delle attività in favore dei non vedenti della Campania, previste nel disegno di legge. arenatosi presso la commissione bilancio, che da oltre tre mesi, è stata chiamata ad esprimere il suo parere prima che l’iter si possa concludere in sede di consiglio regionale. Una vicenda che si protrae da anni, ormai, che oggi diviene drammatica visto il protrarsi di tagli ai servizi per i ciechi e non vedenti della regione Campania. Questa prima fase dell’azione dell’unione italiana ciechi e ipovedenti intende mettere in luce l’impossibilità per i minorati della vista della Campania di poter svolgere una vita quotidiana usufruendo di servizi e iniziative rispondenti ai bisogni personali capaci di sostenere la pari dignità e la piena integrazione. Nel corso degli oltre 30 anni di attività, l’unione italiana ciechi e ipovedenti della Campania, ha garantito in maniera rilevante nel campo dell’istruzione, formazione, inserimento nel mondo del lavoro, assistenza, mobilità sport e tempo libero puntando attraverso servizi specialistici ad elevare la qualità e l’integrazione e l’inclusione sociale della categoria. La mancanza di conoscenza del territorio regionale e delle dinamiche che regolano servizi e tempi di vita ha finito per colpire in maniera irreversibile le categorie dei più deboli. I disabili in genere ed i minorati della vista in particolare, oggi soffrono in maniera rilevante lo stato di approssimazione e di superficialità con il quale si affrontano i problemi legati ai servizi e allo stato sociale. I minorati della vista in Campania oggi sono chiamati a pagare due volte il silenzio dell’istituzione regione prima come disabili e poi come cittadini. Ascoltiamo le dichiarazioni del presidente regionale prof. Pietro Piscitelli - Ci siamo rivolti ai media regionali per richiamare l’attenzione su questioni che attengono la dignità e la tutela delle pari opportunità per i minorati della vista della regione Campania. Voglio ringraziare il prof. Salvatore Campitiello, (consigliere nazionale dell’ordine dei giornalisti e presidente dell’assostampa della valle del Sarno) per aver saputo impegnare la categoria dei giornalisti, grazie al contributo dell’assostampa napoletana e a quella della valle del Sarno, richiamando i colleghi ad un gesto di solidarietà forte in favore della nostra categoria. Non siamo qui per chiedere privilegi o corsie preferenziali per i singoli ma la cosa che ci preme sottolineare è l’atteggiamento grave con cui l’ente regione discute di politiche sociali perché mentre blocca le attività ed i servizi, che per anni hanno garantito associazioni storiche come la nostra, sino ad oggi non sono stati in grado di promuovere un welfare che ponesse la stessa puntualità e specializzazione ad esigenze e bisogni dei minorati della vista che nella nostra regione sono in costante aumento. La nostra comunicazione mira, dunque a sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto avviene in Campania ai minorati della vista e su come gli stereotipi che dipingono i minorati della vista come una classe di privilegiati o peggio di “super fortunati” non sia altro che un alibi per tarpare le ali a chi sta puntando ad ottenere pari dignità e opportunità nella sua terra natia. E’ appena il caso di ricordare la sfibrante ed impari lotta fra l’Unione Italiana Ciechi della Campania e le istituzioni preposte per far garantire ai nostri ragazzi l’insegnante di sostegno o il libro di testo. Non parliamo di formazione o di lavoro si pensi che negli ultimi anni è iniziato un flusso costante di migrazione da parte di operatori non vedenti specializzati stanchi di attendere un avviamento al lavoro, che pure le leggi garantiscono, divenuto anch’esso un miracolo o peggio un colpo di fortuna visto che le uniche regioni dove i minorati della vista trovano in tempi rapidi un occupazione sono al centro nord. L’elenco potrebbe continuare ma ci fermiamo quì poiché riteniamo che la civiltà di un territorio si misuri sulla sua capacità di saper far integrare tutti gli attori della vita sociale offrendo ai singoli cittadini opportunità eguali nel cammino della vita. Il disegno di legge che puntiamo a far approvare da parte della regione Campania mira a rafforzare progetti ed azioni che sono volti a sostenere i mutati bisogni personali e la richiesta di servizi da parte dei ciechi e degli ipovedenti campani. Confidiamo nella solidarietà e nella comprensione di tutti affinché si possa proseguire nel solco della solidarietà e della comprensione reciproca basi essenziali per affermare il rispetto di tutti gli e per tutti gli esseri umani. Se non vi saranno risposte immediate, già, nei prossimi mesi le nostre sezioni saranno costretto a chiudere fino ad arrivare all’azzeramento dei servizi che l’Unione Italiana Ciechi in questi ultimi 30 anni ha realizzato in Campania in favore dei minorati della vista sostituendosi, di fatto, allo stesso ente regionale che oggi punta a distruggere una rete di walfere sociale creata con anni di duro lavoro. Oggi, da regione da imitare in positivo per le buone prassi adottate in favore dei minorati della vista, si cerca di cancellare una legislazione frutto di conquiste e sacrifici e non contenti facendo leva sui numeri si cerca di cancellare “ per presunte ragioni di bilancio” provano a cancellare e a zittire l’unica voce dei minorati della vista, l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti..Qualora non ci dovessero essere sviluppi a seguito di questa campagna di comunicazione, il consiglio regionale dell’UICI Campania ha già predisposto una serie di iniziative clamorose per richiamare in maniera forte l’attenzione su una categoria che è fatta oggetto di scherno da pochi truffatori che ledono e offendono in maniera grave i veri ciechi e ipovedenti per cui da oltre 90 si batte l’unione italiana ciechi.