Mostra sull’inquinamento globale

Ott 26th, 2011 | Di cc | Categoria: Ambiente

NAPOLI. Proroga per Domenico Severino. La mostra “Percorsi di vita 1971-2011: i luoghi e il tempo della memoria”, allestita nei saloni del Comune di Pompei resta aperta fino al 3 novembre, per volere del sindaco Claudio d’Alessio, tra i principali sostenitori del “poeta pittorico”.

La personale ben rappresenta le scelte tecniche e stlistiche del pittore di Crapolla, fino alla recente svolta radicale, decisamente concettuale In esposizione una serie di lavori decisamente interessanti,di forte impatto visivo, dai quali emerge una sofferta riflessione sull’inquinamento globale, morale e materiale del Pianeta. Il nuovo ciclo si impone come aperta denuncia degli eccessi dell’imposizione consumistica e del sistema basato sulla produzione, che quasi ignora lo smaltimento, e di fatto distrugge la Terra. In quest’ottica, l’esperienza partenopea potrebbe essere solo la prima di una serie di situazioni similari.

I luoghi e il tempo della memoria ripercorre l’intero itinere di Severino, fase per fase, attraverso la sua feconda e decisamente poliedrica produzione. Quarant’anni dedicati all’arte e alla continua ricerca di nuove forme di espressione e di denuncia sociale, tema questo sempre presente nei suoi lavori. Arte, dunque, come strumento di ricerca di una autentica coscienza, cronaca del vissuto drammatico di una società inquinata nella quale le figure, i tratti, i colori sapientemente scelti, si sostituiscono magistralmente alle parole, limitate e ingannevoli.

La negazione dell’autodeterminazione dell’uomo reso schiavo a livello mentale in quanto bombardato psicologicamente e annientato concettualmente, sono elementi cardine di un vissuto che si estrinseca sulle basi, attraverso le più svariate tecniche ie i supporti più disparati. Il suo messaggio emerge prepotentemente, schizzando fuori dalle tele, rappresentazioni ed elementi che sembrano afferrare l’attento osservatore, catturato e stregato dalla forza e intensità dei contenuti espressi, e lo costringe a riflettere sulla sua condizione che è male diffuso, piaga della nostra società così come di questa nostra epoca.

l’artista si ribella a questa schiavitu’ e urla il suo dissenso: insorge contro essa in ogni tappa della sua sofferta e matura evoluzione, nel corso dei quarant’anni di attivita’ contraddistinta da scelte molteplici, dal figurativo all’astrazione metafisica, e così pure nelle varie esperienze espressionistiche, in quelle informali, comunque di notevole spessore, e sempre nella fedele continuita’ dei principi che ne hanno ispirato costantemente l’opera, trascritti attraverso tecniche stilistiche svariate.

Già la personale  “Recycling art” dello stesso Severino è rimasta in esposizione ancora due settimane, nei bei locali del complesso monumentale di S.Gennaro all’Olmo e San Biagio Maggiore, presso la Fondazione Giambattista Vico, Museo Vichiano, via S. Gregorio Armeno 35,  per espresso desiderio del presidente Vincenzo Pepe e del direttore organizzativo della sede di Napoli, Luca Di Pierro, sensibili al successo di pubblico e di critica che ha premiato l’impegno del versatile artista pompeiano. L’evento si è avvalso del patrocinio morale della Fondazione Giambattista Vico, da sempre impegnata nella salvaguardia dell’ambiente, dell’Amaci, Associazione dei Muesei d’Arte contemporanea italiani, della Citta’ di Pompei patrimonio dell’Umanita’ e del movimento ecologista europeo Fare Ambiente.

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