“Cara Angela e caro Nicolas non siete un esempio di virtù”
Ott 25th, 2011 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale
Dai giornali di oggi, martedì 25 ottobre
La Stampa (Michele Brambilla) – Il governo Berlusconi è stato dato per morto talmente tante volte che ormai viene da pensare che sia immortale …
Il Sole 24 Ore (Carlo Bastasin) – Gentile Signora Merkel, … Confondere un confronto politico con un diktat significa far sì che i rapporti di forza finanziari tra Germania e Italia si traducano in uno squilibrio di forza politico che pone interrogativi sulla qualità della democrazia in Europa … Il protezionismo con cui la Germania ha nascosto i problemi delle proprie banche ha aggravato l’intera crisi dell’euro area. Gli interessi politici dietro le Landesbanken e il fatto che nel consiglio di sorveglianza di Hre sedessero anche Suoi consiglieri non è rassicurante. Dietro ogni ideologia c’è una cattiva coscienza ed è forse quella che ha portato a destabilizzare l’intera euro area nell’ottobre 2010 con la proposta di una clausola di default per chi investe nelle future emissioni dell’euro area. Ora propone il contrario: di assicurare quelle perdite … Difficile essere il centro d’Europa, se non si è il centro nemmeno nel proprio Paese …
Il Corriere della Sera (Massimo Franco) – L’Italia rifiuta, giustamente, di essere il capro espiatorio delle magagne europee …
Il Sole 24 Ore (Adriana Cerretelli) - Caro Presidente Sarkozy, che strapazzata domenica sera a Bruxelles … Smorfie e risolini a parte, forse fuori programma e fuori luogo, anche se la Merkel al suo fianco, mi lasci dire, ha mostrato più autocontrollo … Le nostre inadempienze non sono irrecuperabili, il consolidamento dei conti pubblici è ben avviato, il debito è sostenibile. Magari, se lei e la Merkel parlaste un po’ meno in libertà, forse i mercati sarebbero meno emotivi e gli spread si allargherebbero meno. A ben vedere poi il nostro deficit non è così malvagio: 4% nel 2011 contro il vostro 5,8. Siamo noi e non voi i più vicini al 2% della Germania … Abbiamo un deficit delle partite correnti al 3,5% del Pil, un po’ meno peggio del vostro che è al 3,9, contro l’attivo tedesco del 4,7. Se mi permette, non siete un esempio di virtù e nemmeno un irresistibile modello di competitività economica. Se poi prendiamo le banche, le nostre non le abbiamo inondate di aiuti pubblici, non ne avevano bisogno come le vostre. Che oggi traballano anche perché incautamente si sono sovraesposte nell’acquisto di bond sovrani più o meno deteriorati … Visto che siamo così legati, presidente, non è che lei paventa la vulnerabilità dell’Italia perché la priverebbe del comodo scudo dietro il quale oggi può riparare le tante fragilità francesi? Non è che fa la voce così grossa con noi per distogliere l’attenzione dal suo Paese, dalla difficile ricapitalizzazione delle sue banche? …
La Stampa (Jena) – Sarkozy. Jena ridens
La Nazione (Franco Cangini) - Per sgradevole che sia, il sarcasmo del presidente Sarkozy è solo la mascheratura triviale della disperazione di un altro povero leader con l’acqua alla gola, che si sforza di tenere alta la testa. L’incertezza dell’epoca tocca tutti, chi più chi meno. Non c’è capopopolo che non soffra la propria inadeguatezza … Né i nostri guai si aggravano, né la sua condizione si allevia, se il tardo successore di De Gaulle si concede una risata alle spalle dell`Italia. Tanto meno dovremmo patirne come di una ferita inferta alla nostra sovranità nazionale…
Il Corriere della Sera (Francesco Verderami) – “Stavolta non abbiamo un piano b” dice Berlusconi. La verità è che nessuno ha un “piano b”, non solo il premier e il centrodestra. Perché in questa fase la caduta del governo … spiazzerebbe tutte le forze politiche … L’unica cosa certa è che una crisi di governo farebbe coriandoli degli attuali partiti …
Italia Oggi (Diego Gabutti) - Diciassette correnti … si combattono, senza che ne importi granché a nessuno, all’interno del Pd. Che cosa le distingua non si sa, tutte parimenti indignade come sono; e del resto non è importante. Un tempo sarebbe stata la personalità dei leader a distinguere tra loro le «componenti» del partito democratico. Oggi, qualche volta, è la faccia, per esempio nel caso di Rosy Bindi e Matteo Renzi, che più o meno si riconoscono quando appaiono in tivù; ma per lo più, come nel caso di Lioni, Civati, Ventura, Errani, Tonini e Ginefra, rubricati dal Corriere tra i capicorrente, non c’è neanche una faccia da ricordare …
Libero (Fausto Carioti) - … Nella percezione degli italiani il Pdl ha ormai una sua autonomia nei confronti dell’uomo che l’ha fondato. Il Popolo della libertà non solo tiene botta e vince ancora, come si è visto in Molise (dove i voti di lista sono stati assai più generosi di quelli per il candidato governatore del centrodestra, il confermato Michele Iorio), ma recupera consensi in un momento in cui il Pd, diretto avversario, riesce persino a perderli …
Secolo d’Italia (Adriano Scianca) - Tesseramento Pdl: a che punto siamo? La nascita dell’ormai leggendario “partito vero”, oltre la dimensione superata del “partito leggero” … prosegue senza soste. Militanti e sostenitori del Popolo della libertà continuano ad avvicinarsi ai gazebo o alle sedi del movimento per dare il proprio contributo, nonostante una campagna di propaganda dal dubbio appeal. Le prime giornate dedicate al tesseramento … hanno visto un notevole afflusso attorno ai gazebo installati in tutte le città italiane. Particolarmente frequentati gli stand di Milano e Napoli e quelli allestiti nei capoluoghi di Piemonte, Emilia-Romagna e Toscana. Notevole affluenza anche a Torino e nelle decine di gazebo allestiti dai militanti toscani. E ora mancano solo i numeri …