UN CUORE BUONO E PERFETTO
Ott 20th, 2011 | Di cc | Categoria: Religione
La vita del cristiano è Gesù Cristo. La gioia più grande che un uomo possa sperimentare è quella di amare e lasciarsi amare. Noi che camminiamo con Cristo sappiamo bene che il suo amore è la fonte di ogni gioia perfetta e della realizzazione di una vita davvero piena.
Non è facile lasciarsi amare: opponiamo infinite resistenze, a cominciare da tutta una serie di complessi, primo fra tutti quello di inferiorità, e poi varie difese che innalziamo specialmente in seguito a delusioni per non essere più feriti. Il Signore ci chiede di lasciarci amare.
Non è facile neanche amare: anche in questo caso opponiamo tante resistenze e non lasciamo che l’amore fluisca da noi. C’è sempre l’amore per il nostro io che ci impedisce di amare in modo sano e genuino. Eppure l’amore per noi e l’amore per gli altri, e prima di tutto per il Signore, non sono in contrasto, anzi l’amore per il prossimo si misura proprio sull’amore per noi stessi (“Amerai il prossimo tuo come te stesso”) e l’amore per il Signore necessita che siano investite tutte le nostre forze, tutto il nostro essere, tutto il nostro cuore (“Amerai il Signore Dio tuo con tutta l’anima, con tutto il cuore, con tutte le forze”). Non si tratta dunque di mortificare o di mettere a tacere sentimenti ed emozioni, ma di indirizzarli nel modo giusto e portarli a perfezione.
Siamo fatti per amare: dobbiamo solo metterci in cammino per sviluppare questa capacità che è in tutti noi, verso una sempre maggiore maturità affettiva.
La maturità affettiva, fermo restando che il cammino non finisce mai, perché si tratta ogni volta di maturare in riferimento alla propria età, è la capacità di avere un certo controllo si sé, delle proprie emozioni, la capacità di accettare i tempi, i limiti, le difficoltà propri e altrui, al dono di sé, la disponibilità a stabilire relazioni umane d’una certa intensità e a vivere affetti sani e profondi, serenità e semplicità nel lasciarsi amare e nel godere dei segni d’affetto nei propri confronti, saper amare con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le forze, dunque con tutto il proprio essere.
Nel Vangelo di Luca, capitolo 8, versetto 15, leggiamo: “Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza”. Occorre, dunque, un cuore buono e perfetto per poter realizzare la propria vita e la propria vocazione, occorre una grande capacità di amare e lasciarsi amare. Un cuore buono e perfetto non si confeziona, non si costruisce senza sforzo, ma si acquista con un lungo cammino di conoscenza di sé, purificazione e unificazione interiore, per cui con tutto se stessi, mente, affetti, corporalità, si può portare quel frutto che il Signore si attende e vivere in pienezza di vita, con tanto colore e calore da diffondere intorno.
Grazie Signore, perché ci hai fatti come un prodigio!
Suor Teresa Soria