Editoria: confronto tra governo e parti sociali per salvaguardare pluralismo ed occupazione
Ott 12th, 2011 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale
“Dobbiamo riuscire a compenetrare due esigenze: il fatto che i soldi non ci sono, non siamo in grado di stamparli, con l’esigenza di mantenere il pluralismo e l’occupazione”. Lo afferma il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio con delega per l’editoria, Paolo Bonaiuti nell’audizione presso la commissione Cultura della Camera.
Bonaiuti nel suo intervento affronta numerosi argomenti.
Appuntamenti. “Oggi sarà aperto un tavolo con le onlus, al quale parteciperà anche il ministro Paolo Romani e l’amministratore delegato delle Poste, Massimo Sarmi” per l’estensione delle tariffe postali agevolate.” Giovedì, invece, è in programma un nuovo incontro, dopo quello della scorsa settimana, con i rappresentanti del settore “per salvare il salvabile perché il settore, come il resto dell’economia, è in crisi. Dopo il tavolo globale - sottolinea- passeremo a ‘tavoli’ particolari nei quali affronteremo un tema per volta. Sulla distribuzione, ad esempio, dobbiamo essere in grado di identificare i beni non editoriali, che beneficiano delle agevolazioni. Il sistema degli incentivi ha dimostrato crepe che vengono da lontano ed ha bisogno di semplificazione. Il regolamento che abbiamo varato e che entrerà presto in vigore va in quella direzione. Dobbiamo ancorare i contributi diretti a due parametri: il livello effettivo dell’occupazione ed il numero di copie realmente vendute”.
Riforma. “Realizzare una riforma dell’editoria richiede tempi troppo lunghi e noi questi tempi non li abbiamo. Bisogna fare in fretta, cercando di tagliare senza punire voci fondamentali per il pluralismo. Tutt’ora io non so, ma lo saprò presto, quello che il Tesoro riterrà di tagliare alla presidenza del Consiglio così come per tutti gli altri ministeri e quindi a quel punto la riforma serve a poco”.
Risorse. “Non tutto può essere affidato al mercato libero, verrebbe meno la pluralità di voci” e non sta avvenendo “alcun attacco all’editoria. Ma c’è un serio problema di risorse a disposizione: basti pensare che se i fondi nel 2008 ammontavano a 415 milioni, per il 2012 ne sono previsti meno di 200. Con tutta onestà non vedo prospettive rosee, tutto fa pensare che la cifra debba essere ridotta ulteriormente”. In ogni caso, “a fine 2011 - aggiunge - potremo probabilmente mantenere la parola, già data in questa commissione e poi in quella Affari costituzionali al Senato, di garantire all’incirca il 90 per cento di quanto dovrebbe essere dato”.
Google. “C’è un problema che non possiamo non affrontare: tutto quel materiale che noi continuamente guardiamo con l’iPhone, per oltre l’80 per cento proviene dalle redazioni dei giornali o dei periodici. Per cui dovremmo cercare di andare verso una sorta di ‘norma Google per cercare di trovare qualcosa che possa aiutare il quotidiano, cioè ciò che viene pubblicato ogni giorno sia su carta sia on line, a sopravvivere sopportando gli ingenti costi delle redazioni”.
Precariato. “È necessario affrontare con chiarezza e spietatezza” i problemi dell’editoria perché “non sono a rischio solo le voci del pluralismo ma anche e soprattutto posti di lavoro in un giornalismo che vede aumentare il fenomeno dei precari. Su questo ho dato la mia disponibilità alla Federazione della stampa e vorrei andare avanti. Bisogna tirare le somme di un sistema farraginoso e pesante con il quale non possiamo continuare ad andare avanti e che dobbiamo sostituire con qualcosa di nuovo per cercare di salvare quello che si può”. E ricorda che è stato siglato un accordo con l’Agcom e il nucleo speciale per l’editoria della Guardia di Finanza “per controllare i collegamenti tra le diverse testate, ed evitare inganni”.
Tariffe postali. “Sul piano delle spese è stata trovata una soluzione per le tariffe postali agevolate che incidevano per 250 milioni all’anno sul fondo per l’editoria”.
Credito d’imposta. Bonaiuti annuncia il via libera della Commissione Europea al credito d’imposta sull’acquisto della carta per le imprese editrici e spiega che la misura “molto attesa, ammonta a trenta milioni di euro ed è valida per il 2011. Il contributo è stato al vaglio di Bruxelles perché poteva essere considerato aiuto di Stato, ma dopo le rassicurazioni fornite la Commissione ha deciso il via libera”.