Al via il rilancio dell’apprendistato. Grazie alle novità introdotte dal nuovo testo Unico, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale due giorni fa e in vigore dal prossimo 25 ottobre, per i giovani sarà più facile accedere al mercato del lavoro.

Le norme approvate prevedono numerosi cambiamenti.

Definizione. Viene risolto il dubbio sulla natura di questo contratto: è un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, finalizzato alla formazione e alla occupazione di ragazzi e ragazze.

Tipologie. Ne sono previste tre: quello per la qualifica e il diploma professionale, quello professionalizzante o contratto di mestiere e quello di alta formazione e ricerca.

Durata. Rivisto anche il periodo di durata del rapporto, che passa da 6 anni (durata massima) ai tre (cinque per le figure professionali dell’artigianato). Inoltre il contratto di apprendistato di alta formazione sarà utile anche per il praticantato e per la selezione di ricercatori da inserire nelle imprese.

Età. Per i minori che sono usciti dalla scuola è possibile stipulare il “contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale”. Per i giovani tra i 18 e i 29 anni si può fare quello “professionalizzante”. Mentre per quelli che devono conseguire un titolo di studio secondario, che stanno svolgendo master, un dottorato di ricerca, ma anche un periodo di pratica presso studi professionali può essere applicato quello di “alta formazione e ricerca”

Limite. Il numero complessivo di apprendisti che un datore può assumere, direttamente o indirettamente, non può superare il 100 percento delle maestranze specializzate presenti nella sua azienda.

Il Testo Unico dell’apprendistato è stato “costruito” dal Governo intorno a linee guida innovative: semplificazione delle regole, personalizzazione dei percorsi formativi, valorizzazione della contrattazione collettiva e gradualità delle sanzioni. Una vera e propria riforma per i giovani che si affacciano sul mercato del lavoro.