La lettera di Silvio Berlusconi ai Promotori della Liberta’

Ott 7th, 2011 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

Cari amici,
L’opposizione, in coro con alcuni giornali e qualche tv, chiede ossessivamente ogni giorno che io faccia un passo indietro. Vuole che il governo si dimetta, vuole che si vada alle elezioni, oppure che si formi un così detto governo tecnico. Dicono che qualsiasi soluzione andrebbe bene per loro, purché Berlusconi lasci libera la poltrona di premier.
La mia risposta è molto semplice: piuttosto che occuparsi della mia poltrona, l’opposizione farebbe meglio a pensare all’interesse dell’Italia. Il nostro Paese, in questo momento di crisi mondiale - ricordiamocelo, è una crisi senza precedenti per la gravità e per l’estensione - ha bisogno soprattutto di stabilità politica, ha bisogno di un governo che funzioni, che dia fiducia alle famiglie e alle imprese e che porti l’Italia fuori dalla crisi. Ed è ciò che stiamo cercando di fare, sia pure tra mille difficoltà.
Non sono entrato personalmente in politica per conquistare il potere, ancor meno desidero rimanervi per mantenere un potere che tra l’altro nella realtà non esiste proprio.

Perché stare al governo, soprattutto nel pieno di una crisi planetaria come questa, comporta per me e per tutti i componenti del governo un grande sacrificio personale, è un fardello di cui personalmente mi libererei molto volentieri, se non fosse che una crisi di governo sarebbe l’ultima cosa di cui l’Italia in questo momento ha bisogno.
E anche le elezioni anticipate non servirebbero a nulla: solo la sinistra, come nel 1994, è eccitata dall’illusione di poter conquistare quello che la sinistra chiama e considera il potere, e non vede l’ora di nuove elezioni. Una pretesa che definisco assurda, che creerebbe solo instabilità e che aprirebbe nuovi spazi alla speculazione finanziaria. Noi abbiamo i numeri per arrivare fino in fondo alla legislatura, come prevede la nostra Costituzione. E andremo avanti per completare il nostro programma di riforme.
Purtroppo per la sinistra, non c’è un’alternativa al nostro governo. E gli italiani sono troppo maturi per pensare di affidare le sorti del Paese ad un governo formato dal trio Bersani-Di Pietro-Vendola, che sarebbe una riedizione, in termini direi ancor più grotteschi, dell’Ulivo di Prodi.
Nonostante tutto, ricordiamocelo, gli elettori moderati rappresentano ancora oggi la maggioranza degli elettori. E se mai si arrivasse alle urne, non commetterebbero certamente mai l’errore di consegnare il governo nelle mani di una sinistra che è tutto fuorché una forza di governo credibile.
Ve lo immaginate un governo con Di Pietro ministro della Giustizia?
In Italia gli elettori moderati sono la maggioranza, come sempre lo sono stati nella storia, mentre le forze politiche che li rappresentano sono divise.
Bisogna perciò cercare di superare queste divisioni fra le forze politiche moderate e rafforzare la grande alleanza di centrodestra, che è un’alleanza ispirata ai valori e al programma del Partito Popolare Europeo.
Io l’ho detto tante volte: la mia ambizione più grande è quella di consegnare, quando cesserò l’impegno politico diretto, al Paese una democrazia dell’alternanza, come vige in tutti gli altri grandi Paesi europei, e uno schieramento politico di centrodestra unito sui grandi valori del popolarismo europeo.
Da qui alla conclusione della legislatura quindi mancano meno di due anni, e credo che questo tempo debba essere da noi sfruttato appieno per rispondere alle sfide della crisi economica e per realizzare quelle riforme che sono necessarie per il futuro e per gli interessi generali del nostro Paese.
Da alcuni giorni non mi occupo che del decreto sulla crescita, del decreto sullo sviluppo che intendiamo presentare a breve al Consiglio dei Ministri. Sto consultando i miei ministri e numerosi tecnici e le altre forze della maggioranza per mettere a punto proposte efficaci in grado di ridare slancio alla nostra economia, pur tra le mille difficoltà della congiuntura mondiale. Nel frattempo stiamolavorando anche alle riforme, già approvate in Consiglio dei Ministri e che sono già all’esame del Parlamento.
La prima, lo sapete, riguarda l’architettura istituzionale dello Stato con il superamento del bicameralismo perfetto, che produce le leggi in un tempo troppo lungo, con la creazione di un Senato delle Regioni sull’esempio della Germania, con la riduzione a metà del numero dei parlamentari e soprattutto con l’adeguamento dei poteri del premier che oggi non ne ha alcuno. I Ministri sono nominati dal Capo dello Stato, il Premier non può dimettere alcun Ministro e non può imporre nulla ai componenti del Consiglio dei Ministri e quindi questi poteri devono essere portati ad essere uguali a quelli degli altri capi di governo europei.
Chiunque sarà chiamato a governare, ha bisogno degli strumenti per poterlo fare. E il fatto che il Presidente del Consiglio dei ministri non abbia alcun potere è dimostrato anche dal fatto che tutti i governi precedenti sono duranti in media soltanto undici mesi.
C’è poi un corollario della riforma delle istituzioni che riguarda la legge elettorale. È importante che l’eventuale nuovo sistema non scardini una conquista che è nostra, quella del bipolarismo, e non svuoti la garanzia della stabilità dei governi.
La seconda riforma importante è quella della giustizia. Tutti la ritengono indispensabile, tutti la ritengono non più rinviabile, ma la sinistra sostiene che tale riforma si potrà fare solo quando il sottoscritto si sarà “finalmente tolto di mezzo”.
Se questa riforma non si realizzasse, sarà inevitabile che la stessa sorte che è toccata a me per quasi vent’anni tocchi ad altri leader politici che dovessero diventare Presidenti del Consiglio dei Ministri. Che cosa potrebbe toccare? Quello che è toccato a me: di essere messi nel mirino dei magistrati della politica di sinistra, soltanto, appunto, per ragioni politiche con l’utilizzo della giustizia a fini di lotta politica.
Per questo la riforma della giustizia va fatta, e va fatta subito in questa legislatura, e chi verrà dopo di me ne beneficerà enormemente. E poi vi è un’urgenza a cui abbiamo il dovere di rispondere ed è quella sulle intercettazioni. Anche qui siamo quotidianamente immersi in uno scandalo del quale non riusciamo neanche più a denunciare la gravità e l’anomalia. Ma quando un cittadino alza il telefono e sente di poter essere controllato, può temere che ciò che dice al telefono, e che in un paese civile e libero dovrebbe restare inviolato, può vederselo su un giornale qualche giorno dopo. Questo è francamente intollerabile, questo è un sistema barbaro a cui dobbiamo mettere fine.
Fatte queste riforme, quando scadrà l’attuale legislatura, cioè nel 2013, gli italiani potranno scegliere liberamente da chi essere governati. Potranno scegliere ancora una volta fra chi in questi anni ha tenuto la barra ferma, nel pieno di una grave crisi economica che ha sconvolto la vita di milioni di famiglie, tra chi ha realizzato delle riforme importanti e necessarie per la modernizzazione del paese, oppure tra chi, come l’attuale opposizione di sinistra, promette risposte che non funzionavano trent’anni fa, anzi proposte che hanno fatto fallire in modo clamoroso tutti i loro interventi, e nonostante tutto vengono ancora riproposte: prova evidente che questa sinistra non ha saputo compiere un solo passo avanti dalla partenza ovvero dalla più disumana e criminale ideologia della storia, il comunismo, verso la comprensione dei tempi nuovi che stiamo vivendo. Dunque un’ennesima conferma dell’incapacità di questa sinistra con cui noi ci dobbiamo confrontare, della sua incapacità di governare. L’Italia è davvero un grande Paese, un paese che non merita questa sinistra. E per fortuna, vi sono nel nostro campo, nel campo dei moderati, i valori, le idee e le forze fresche, gli uomini nuovi, per garantire anche in futuro il buongoverno, e con esso la libertà e con esso il benessere.
Vi ringrazio per l’attenzione e spero davvero che ciascuno di voi si possa fare missionario di queste verità che sono venuto dicendovi nei confronti di tutti i vostri conoscenti.

Auguri di cuore a ciascuno di voi.

firmaSB

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