Alfano: non siamo una parentesi della storia

Ott 6th, 2011 | Di cc | Categoria: Politica

“Il Pdl è un partito in campo e celebrerà tutti i congressi provinciali e migliaia di congressi comunali”. Lo garantisce il segretario, Angelino Alfano, al meeting di Fare Italia, rispondendo così alle indiscrezioni su una nuova presunta lista di Silvio Berlusconi. E sottolinea che il partito “si rafforzerà e allargherà la sua presenza aprendo a forze nuove, come quella di Ronchi e Urso, per costruire una grande area popolare”.

 

A chi gli domanda se il futuro Ppe italiano è un messaggio all’Udc, Alfano risponde: “noi siamo qui per affermare che non siamo una parentesi della storia italiana. Se qualcuno pensa di fare una discesa in campo come Berlusconi nel ‘94, sappia che quest’anno, l’anno prossimo o nel 2013 la differenza rispetto al ‘94 è che non ci sarà il deserto, non ci saranno truppe in fuga o eserciti in rotta, ma ci sarà un grande partito che si richiama al Ppe e rappresenterà tutti i moderati”.

 

“Il mio compito al momento dell’insediamento – persegue - era quello di arrivare alla Costituente popolare e di allargare il perimetro a tutti i soggetti che aderiscono ai valori del Ppe, gli stessi che in Italia sono divisi ma in Europa sono uniti. Questa fase di lancio” della costituente, “deve avere un tempo limitato. Dobbiamo lavorare a tappe serrate per arrivare già a dicembre, al congresso del Ppe a Marsiglia, con una proposta politica concreta da parte dei popolari italiani. Ricordiamoci – aggiunge - che oggi in Italia c’è un Esecutivo guidato da un esponente del Ppe, se dovesse vincere la sinistra, quello sarà considerato un governo a guida socialista”.

 

E sull’opposizione: “non credo che la squadra della sinistra, formata da Bersani, Vendola e Di Pietro, abbia una ricetta migliore della nostra per affrontare questo difficile tempo di crisi”.

 

Riferendosi poi al mancato accordo nella sinistra sull’elezione di un giudice della Corte Costituzionale, Alfano sottolinea: “un partito che non è in grado di decidere nemmeno in casa propria come fa a governare un Paese?”. Il Pd ha avanzato la candidatura di Sergio Mattarella. Ma, osserva l’ex Guardasigilli “un pezzo di Pd e di Idv non lo stanno votando”.

 

Più in generale, “a sinistra c’è incapacità di decidere. All’Anci per esempio deve essere eletto il presidente e spetta alla sinistra. Ma non sono stati in grado di darci un nome da votare”.

 

Il segretario del PdL evidenzia poi che “in tempo di crisi dobbiamo avere il coraggio di dire la verità. E la verità è che ci candidiamo a essere un partito saldo e strutturato, che difende quello che gli italiani hanno costruito nel passato. Dobbiamo avere il sentimento di chi può vincere”.

 

Conclude facendo un riferimento alle polemiche generate dalle sue parole sull’assoluzione di Raffaele Sollecito e Amanda Knox: “non sono contro i magistrati, ma a favore dei cittadini. A due persone è stato amputato un pezzo dell’esistenza: se un medico gli avesse amputato per errore un braccio, quel medico avrebbe pagato. Perché i magistrati non devono pagare? Non sono contro i novemila magistrati italiani, ma a favore dei 60 milioni di italiani”.

 

 

 

 

Cicchitto: il PdL va rilanciato sotto la guida di Alfano

 

‘Oggi l’impegno e’ quello di rilanciare, rinnovandolo, il Pdl sotto la guida di Angelino Alfano, senza ipotizzare doppioni tanto fantasiosi quanto improbabili. Sul terreno del partito vanno fatte tutte le innovazioni necessarie sapendo che bisogna fare un grande sforzo per superare divisioni o arroccamenti burocratici, sul terreno del governo Berlusconi deve fare il massimo sforzo nell’immediato sul terreno del decreto sviluppo, e di qui alla fine della legislatura per le riforme istituzionali e per l’abbattimento del debito pubblico che richiede anche forme incisive di ricorso alla finanza straordinaria patrimoniale nella versione moderata del prof. Tabellini, dismissioni ad ampio raggio comprese le aziende locali, riforma delle pensioni, due tipi di condono uno dei quali collegato alla riforma fiscale”.

Lo dichiara Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati Pdl.

 

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