Violenti combattimenti sono in corso a Qasr Abu Hadi, villaggio natale di Gheddafi a 20 chilometri da Sirte, dove i ribelli sono ad un passo dalla conquista della cittadina che assumerebbe anche un significato simbolico nella lotta alla Rais mentre sono ripresi gli scontri anche a Sirte. ”Circa il 75% di Qasr Abu Hadi Š sotto il nostro controllo. Abbiamo avuto tre giorni di intensi combattimenti, anche se ci attaccano con razzi Grad, mitragliatrici e cecchini”, ha detto Raslan Moufbah, un comandante del Consiglio nazionale transizione (CNT). Il villaggio di Qasr Abu Hadi, dove Š nato Gheddafi in una tenda beduina nel 1942, si trova a circa 20 chilometri a sud-est di Sirte. Da una settimana e’ teatro di violenti combattimenti: ”non si riesce a dormire la notte. Non abbiamo acqua, siamo senza medicine, senza elettricita’ ” ha riferito, Mohammed Saadi, un allevatore di pecore. ”Molti residenti sono gia’ fuggiti, alcuni sono morti, siamo vittime del fuoco incrociato”, ha aggiunto un altro residente. Anche a Sirte, una delle ultime roccaforti dei seguaci del Rais, sono ripresi i combattimenti, costringendo un convoglio della Croce Rossa, che portava aiuti alla popolazione, a tornare indietro. E in attesa di nuovi affondi sono state preallertate le strutture mediche. Fonti di un ospedale da campo a 50 km a ovest da Sirte hanno riferito di essere state incaricate a prepararsi ad affrontare un crescente afflusso di feriti. Venerdi’ scorso, il capo della Cnt, Mustafa Abdel Jalil, aveva stabilito una tregua di 48 ore per dare la possibilita’ ai civili di lasciare la citta’, lasciando intendere che l’offensiva finale sarebbe ormai imminente.