Porto turistico di Pozzuoli, sprechi e ritardi
Set 27th, 2011 | Di cc | Categoria: Cronaca Regionale
Probabile altro stop ai lavori. Mancano 27 Mln di euro
Mancano ben 27 milioni di euro per completare l’ambizioso progetto che prevede la realizzazione del tanto sospirato porto turistico di Pozzuoli. Un opera maestosa, che dovrebbe portare ad attraccare alla nuova banchina della struttura, imbarcazioni da diporto importanti, come yacht, velieri e panfili di oltre ventri metri. A lavori completati ci sarà la possibilità di ormeggiare 542 imbarcazioni. Il progetto prevede inoltre lo spostamento del porto commerciale e dell’area traghetti più a nord nella zona dell’ex stabilimento industriale SOFER, liberando l’attuale specchio d’acqua, che potrà essere così destinato al diportismo nautico, in modo da snellire dal traffico le zone del centro senza l’ingorgo di auto dirette agli imbarchi. Ma anche per quest’opera, inserita nel piano di riqualificazione della “città della solfatara”, rischia di subire una brusca battuta d’arresto. L’approdo turistico si attende da circa nove anni, i lavori cominciarono nel 2002 , l’accordo di programma venne firmato a febbraio del 2001. Il porto turistico doveva cominciare ad ospitare le imbarcazioni già dal 2006, ma i tanti intoppi, burocratici, finanziari e tecnici hanno ritardato tutto. Ma ora la questione è più grave. Mancano i soldi per poterlo completare. Complice la situazione catastrofica dei conti della Regione Campania. Sono 27, i milioni di euro, che mancano all’appello. Un cifra enorme. Difficile che possano arrivare a breve dalla Unione europea. La Marina dove sta sorgendo il porto turistico, ricordiamo, è anche oggetto della realizzazione del prolungamento del molo Caligoliano. Per realizzare poco peno di 300 metri del pontile è stato impiegato un decennio. Ma la storia del porto di Pozzuoli, si sa è tormentata e parte da lontano. Si comincia dagli anni ‘90, quando si ripensa la rilancio dei Campi Flegrei. L’area precedentemente era stata colpita (prima nel 1970 e poi nel 1982-83) da una interminabile serie di scosse di terremoto. Per quella occasione la Regione tira fuori una legge del 1984, la famosa 887. La norma consente di accelerare i tempi realizzando opere, con l’abolizione di gare d’appalto, affidando i lavori a “concessionari”. Per quanto riguarda il porto i lavori furono affidati alla cordata Ati - Giustino Costruzioni-Astaldi. Ma gli sprechi e i ritardi del cantiere infinito hanno fatto nascere approdi da altre parti. In questi anni di attesa si sono moltiplicati, proliferando e creando disagi alle imbarcazioni dei pescatori che faticano a trovare posti liberi per ormeggiare i pescherecci. Al punto tale che qualcuno oggi si chiede se effettivamente serve ancora un porto nuovo. Bisognerà attendere le spiegazioni delle ditte e dei responsabili dei lavori per capire le ragioni dei ritardi abissali. Ma soprattutto una verifica sui costi sostenuti. Solo così si potrà fare chiarezza su di una opera mastodontica che doveva costare 34 miliardi delle vecchie lire. Fino ad oggi sono stati spesi 24 milioni di euro. Ne occorrono altre 27 milioni. Totale 51 milioni di euro. Praticamente il doppio rispetto l’inizio dei lavori.