Alfano: non saremo noi a difendere il Porcellum
Set 26th, 2011 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale
Angelino Alfano, segretario nazionale del Pdl, detta le future regole del partito nella sua prima uscita ufficiale in Sicilia, a ‘Generazione 30’, la convention dei giovani del Pdl a Sciacca. Accolto da applausi e standing ovation, l’ex Guardasigilli ribadisce i pilastri su cui si poggia il futuro Pdl: la vita, la famiglia e la libertà. E sottolinea più volte che il Pdl è il “partito dei valori”.
Spiega il segretario del Pdl: “sulla vita siamo convinti che qualcuno la dà, qualcuno la toglie. E non è il Parlamento”. Il secondo valore è quello della famiglia, “che per noi è l’unione di un uomo e una donna con l’ambizione di avere dei figli”. “Il terzo dei nostri principi è quello della libertà. E su questo tema vorrei dire qualcosa sul tanto discusso tema delle intercettazioni. Immaginate che un giorno si decida di intercettare tutti gli italiani per 24 ore. Certamente, si scoprirebbero molti più reati. Ma i cittadini certamente sarebbero molto meno liberi. Io posso promettere che il Pdl non farà mai leggi contro la vita, la famiglia o la libertà”.
Ma gli occhi sono puntati soprattutto sulla riforma elettorale: “sceglieremo i nostri candidati a sindaco e presidenti attraverso una indicazione popolare che avrà delle regole ben precise, che stiamo provvedendo a stilare”.
E spiega: “siamo per capovolgere il sistema elettorale: oggi i parlamentari sono calati dall’alto, vogliamo che siano spinti dal basso. Siamo pronti ad affrontare una selezione dei gruppi dirigenti che faccia arrivare in cima solo i meritevoli, gli eletti forti del consenso della gente”.
“Inoltre siamo per il cambiamento del sistema elettorale: sto già organizzando delle riunioni sulla riforma elettorale, avanzeremo la nostra proposta all’alleato Lega e poi al Parlamento. La prossima settimana convocherò un tavolo di soggetti istituzionalmente competenti per cambiare il Porcellum”. Senza però abbandonare il “bipolarismo”: la designazione del candidato premier dovrà restare.
Rivolgendosi ancora ai giovani Alfano sottolinea: “dobbiamo essere in grado di affrontare questo momento delicato della vita politica nazionale e allo stesso tempo progettare il futuro. Dobbiamo fare due cose insieme: governare la crisi e progettare la riscossa dell’Italia”.
Sulla manovra economica annuncia: “dopo gli antibiotici della manovra, adesso daremo le vitamine per la crescita del Paese. Il prossimo mese sarà presentato un decreto”.
E replica indirettamente anche al Presidente di Confindustria Marcegaglia che critica nuovamente il Governo: “abbiamo fatto i più grandi interventi della storia delle manovre pubbliche che l’Italia abbia mai conosciuto. Tutto ciò che noi abbiamo fatto ha una dimensione quantitativa e qualitativa senza precedenti. Questo non significa che siamo sordi ai suggerimenti delle parti sociali. Se dalle parti sociali arrivano ulteriori consigli utili noi li potremmo accogliere”. “Credo che talune cose proposte da Confindustria e dalle parti sociali siano già state recepite nelle manovre precedenti”.
Nel suo intervento spazio anche alle ‘stoccate’ al centrosinistra. “Non abbiamo bisogno dell’oroscopo per sapere chi sono e come governano. Li abbiamo già visti all’opera. E sono sempre gli stessi, anche se ogni volta cambiano la sigla, o il simbolo. Io posso dire che noi, nei nostri anni di governo, abbiamo assicurato la stabilità. Loro invece? La prima volta hanno proposto Prodi, poi lo hanno sostituito con D’Alema, al quale è seguito un D’Alema bis, quindi un governo Amato. La seconda volta, sono arrivati nel 2006, e dopo due anni erano già a casa. Le loro idee sono sempre le stesse. I leader sono sempre gli stessi. E con queste idee e con questi leader hanno fallito. Perchè gli italiani – conclude - dovrebbero affidarsi a loro?”.
Legge elettorale/Cicchitto: sì al bipolarismo, no alle preferenze
“E’ evidente che l’impegno prioritario deve essere quello riguardante la politica economica (crescita, abbattimento del debito); e’ anche fondamentale il lavoro per la riforma istituzionale all’interno della quale si puo’ collocare l’eventuale modifica della legge elettorale”. Lo dice Fabrizio Cicchitto.
“Evidentemente sul merito della legge elettorale il dibattito e’ aperto. Per parte nostra diciamo un si’ e un no. Si’ al mantenimento del bipolarismo, no alle preferenze: a nostro avviso il rapporto cittadini-eletti puo’ essere assicurato in altro modo”, conclude il capogruppo del Pdl alla Camera.