Tubercolosi: le azioni del Ministero per rafforzare la prevenzione e i controlli

Set 25th, 2011 | Di cc | Categoria: Salute

“Non esiste un’emergenza tubercolosi nel nostro Paese”. Lo ha detto il Ministro della Salute Ferruccio Fazio al Question time alla Camera dei deputati nella seduta del 7 settembre, riguardo alla vicenda dell’infermiera del reparto di Neonatologia del Policlinico Gemelli di Roma, risultata affetta da tubercolosi e alle iniziative sulla salute dei bambini coinvolti.
Il Ministro ha ricordato che in Italia l’incidenza della malattia è stata nel 2009 di sette casi per 100 mila residenti (4.200 casi in totale), sotto il valore che indica i Paesi a bassa prevalenza, ovvero meno di dieci casi per 100 mila abitanti, dato stabile da molti anni.

Nessuna conseguenza per i bambini sottoposti a profilassi
“Ritengo di poter realmente rassicurare i genitori e le famiglie - ha aggiunto il Ministro, ribadendo che la positività al test non significa malattia - sul fatto che i bambini coinvolti e già sottoposti a profilassi non avranno conseguenze da questo evento. Credo sia forse la cosa principale da sottolineare”.

La ricostruzione degli eventi
Il Ministro ha ricostruito in Aula quanto accaduto alla luce degli elementi acquisiti dalla Regione Lazio, anche a seguito di un approfondimento avvenuto lo stesso 7 settembre in una riunione congiunta tra Ministero e Unità di coordinamento regionale con la Presidente Renata Polverini. Ecco la ricostruzione.

  • Venerdì 29 luglio scorso è stato notificato alle ASL competenti un caso di Tbc polmonare in un infermiera in servizio fino al 25 luglio presso il nido del reparto di neonatologia del Gemelli.
  • Lunedì 1o agosto - quindi da venerdì 29 luglio a lunedì 1o agosto - la ASL Roma 3 ha eseguito una visita di ricognizione nei locali del nido del Gemelli che sono stati ritenuti idonei, dopodiché ha avviato un’indagine sui livelli di esposizione dei neonati.
  • Successivamente ha istituito un’unità di crisi, che ha individuato come periodo per l’attività di controllo i nati dal 1o gennaio al 28 luglio 2011, ha definito un protocollo operativo e le modalità di reclutamento e controllo.
  • Martedì 16 agosto è partita la procedura di contatto.
  • Giovedì 18 agosto la presidente della Regione Lazio, Polverini, ha riassorbito l’unità di crisi della ASL nell’Unità di coordinamento regionale.
  • Complessivamente i bambini coinvolti dall’indagine sono 1.708. Ad oggi ne è stato contattato il 95%, 1.621. Dei 1.415 soggetti già sottoposti al test quantiferon l’8,6%è risultato positivo, quindi, sotto quello che è l’indice di bassa incidenza della Tbc nei Paesi sviluppati.
  • Tutti i bambini positivi al test quantiferon sono stati sottoposti al test della tubercolina con tecnica di Mantoux e alla radiografia del torace. Entrambi i test sono risultati negativi.
  • Quanto alla neonata malata di Tbc, nata nel marzo 2011, ricoverata il 18 luglio al Bambino Gesù e dimessa ieri, è in corso di valutazione un’eventuale correlazione con l’episodio dell’infermiera infetta.

La novità è che in letteratura sono descritti solo tre casi simili: uno accaduto negli Stati Uniti, nel 2003, relativo a 613 pazienti coinvolti, uno accaduto in Canada, nel 2004, con due soli pazienti e uno accaduto in Giappone, nel 2006, con cento pazienti coinvolti. L’episodio verificatosi al Gemelli è, quindi, da considerarsi un evento del tutto nuovo per l’Italia, anzi per l’Europa.

Ospedale Gemelli, Asl e Regione hanno agito con prontezza e competenza
“Premesso che è in corso un’indagine della magistratura che verificherà eventuali responsabilità, è opinione del Governo - ha detto il Ministro - che l’ospedale Gemelli, l’ASL di riferimento e la Regione Lazio abbiano agito con prontezza e competenza. Questo in base alla considerazione che è stato prontamente esteso un protocollo operativo, è stato contattato, visitato e sottoposto al test entro un mese dalla prima esternazione della malattia il 95% dei bambini coinvolti. Questo a fronte del 37% dei bambini contattati e visitati entro due anni, non un mese, nel caso dell’episodio accaduto negli Stati Uniti nel 2003″.

Azioni del Ministero per rafforzare i controlli
Il 23 agosto, a seguito del caso Gemelli, il Ministero della salute ha inviato una circolare alle Regioni per ribadire e rafforzare le misure di prevenzione e controllo della tubercolosi. “Sottolineiamo l’importanza - ha detto in Aula il Ministro - della sorveglianza nell’applicazione delle linee guida emanate dal Ministero della salute nel 1998 e aggiornate nel 2009 e condivise con tutte le regioni e anche un programma straordinario di educazione sanitaria e di formazione degli operatori ai diversi livelli. In queste linee guida vengono anche precisati, in conformità tra l’altro con le indicazione dell’Organizzazione mondiale della sanità, i criteri e i soggetti sui quali eseguire i test e ai quali somministrare il vaccino. Ora, anche in seguito a questi episodi, stiamo predisponendo un nuovo documento di indirizzo che riguarda in particolare il tema delle strutture sanitarie, ivi compreso il settore della neonatologia, documento che sarà concordato con le regioni proprio per coordinare al meglio e rendere più omogenei i piani e i programmi predisposti sulla base del Piano nazionale di prevenzione e in attuazione ed integrazione delle linee guida già emanate”.

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