Telecomunicazioni (call center): sempre più aziende si trasferiscono nella zona di Poggioreale, Granturco e San Giovanni a Teduccio. La Uilcom scrive all’assessore alla Mobilità del Comune per affrontare i problemi di parcheggio e sicurezza nella zona
Set 22nd, 2011 | Di cc | Categoria: Sindacato
Sono sempre di più le aziende, soprattutto nel mondo dei Servizi e delle Telecomunicazioni, che stanno trasferendo le proprie attività nella zona di Napoli est, quella vasta area che parte dai confini di Poggioreale e attraversa i quartieri periferici e degradati di Gianturco, San Giovanni a Teduccio, Barra e Ponticelli, estendendosi fino ai limiti territoriali con i comuni di Cercola, Volla e San Giorgio a Cremano.
Ad inaugurare questa migrazione di aziende e lavoratori verso la zona est della città è stato il Gruppo Almaviva, primaria impresa di servizi ai call center operante a livello nazionale che ha annunciato già da tempo al sindacato la sua intenzione. “Questo percorso – spiega Massimo Tagliatatela, segretario generale della Uilcom-Uil, organizzazione che rappresenta i lavoratori dei call center – può diventare un progetto virtuoso e di rilancio sia per le imprese che per i lavoratori se le aziende condividono modalità e tempi con le Organizzazioni sindacali che, nel contempo, possono attivarsi presso le Istituzioni pubbliche per consentire alle aziende ed ai lavoratori tutta l’assistenza che serve in questi casi, visto che si va incontro ad inevitabili e comprensibili problemi legati alla logistica ed al trasporto di mezzi e persone. Non si può dire la stessa cosa del Gruppo Assist ex Desitalia – prosegue Tagliatatela – altra azienda leader nei sevizi ai call center che gestisce in outsourcing il servizio 190 di Vodafone, che ha spostato la propria sede da via Argine a via Sannio nella zona più degradata di Granturco e lo ha fatto dalla sera alla mattina, senza dire nulla a nessuno, in pieno mese di agosto esponendo così i lavoratori ad un enorme disagio e i sindacati ad un fortissimo imbarazzo con i lavoratori che, legittimamente, chiedevano alle Rsu se tutto ciò fosse possibile e consentito dalla legge”.
Le conseguenze di questo trasferimento “lampo” operato dall’azienda sono state molteplici e vanno dall’assenza di parcheggi, alla totale mancanza di mezzi pubblici che coprono la zona, al disagio procurato dalla presenza durante tutte le ore del giorno di prostitute e transessuali che, per la venuta da agosto in avanti dei lavoratori di Assist, sono diventati piuttosto minacciosi e aggressivi. “Una lavoratrice – racconta il sindacalista Uil – è uscita dal call center alle 22, alla fine del proprio turno di lavoro e, recatasi nei pressi della propria autovettura parcheggiata alla ‘men peggio’ in una traversina nei pressi del sito aziendale, è stata malmenata ed ingiuriata da un transessuale che era intento ‘nel suo lavoro’ con un cliente proprio dietro l’automobile della malcapitata. Ma questo – prosegue Tagliatatela – è soltanto il più tragicomico degli episodi che si stanno verificando praticamente ogni giorno. Il problema più angoscioso per i lavoratori – spiega il segretario sindacale – resta l’assenza totale di parcheggi che espone i lavoratori anche al problema della sicurezza, oltre a quello del disagio. Per questo abbiamo chiesto un incontro urgente all’Assessore alla Mobilità del Comune di Napoli, la Dottoressa Donati, al fine di insediare un tavolo per affrontare i problemi che queste aziende e i loro dipendenti stanno incontrando nell’area Est di Napoli allo scopo di individuare da subito soluzioni certe all’assenza di aree per il parcheggio e interventi celeri per il presidio e la sicurezza dell’intera area, almeno durante gli orari di ingresso e di uscita dei lavoratori che osservano turnazioni su fasce orarie. Resta deprecabile – conclude Tagliatatela a nome della Uil – l’atteggiamento di quelle aziende come Assist che ignorano le più elementari regole di corrette relazioni con le rappresentanze sindacali”.