“Sono venuto qui per cercare un nuovo inizio tra gli Stati Uniti e tutti gli islamici del mondo”. Così ha esordito Barak Obama nel suo discorso all’Università del Cairo, davanti ad una platea di studenti, professori universitari, politici egiziani, che hanno interrotto più volte il suo discorso con applausi. Rispetto ed interesse reciproco devono essere, ha detto il presidente degli Stati Uniti d’America, le basi del rapporto con il miliardo e mezzo di islamici sparsi per il mondo e deve finire il ciclo degli odi reciproci, dei sospetti, della discordia. Dopo di aver messo in evidenza come milioni di islamici vivano negli USA, dove c’è una moschea in ogni stato e come gli americani abbiano eletto un presidente che si chiama Barak Hussein Obama, ha invitato tutti a rifiutare la violenza dell’estremismo, violenza che ha purtoppo radici in tutto il mondo e che sta uccidendo anche tanti musulmani. Importantissime le sue considerazioni sul conflitto arabo – palestinese . Il suo auspicio : l’esistenza di due stati in cui  palestinesi ed israeliani possano vivere in pace ed in sicurezza . Significativa l’affermazione “ Dobbiamo tutti lavorare perché un giorno Gerusalemme sia il luogo dove tutti i figli di Abramo possano vivere in pace “ nella certezza che siano più i motivi di unità che quelli di divisione delle tre grandi religioni monoteiste . Una speranza di pace quindi è stata lanciata . Se farà breccia , come sembra dalle prime reazioni  di politici e di governi di ogni parte e di ogni confessione , potrà iniziare una nuova era per il mondo intero .  (Michele Elio Fusco)