Papa: siamo sicuri che il voto era segreto?
Lug 22nd, 2011 | Di cc | Categoria: Cronaca Regionale
“Chiediamo alla presidenza della Camera di valutare attentamente se le modalità con le quali si è proceduto al voto abbiano rispettato i principi contenuti nell’art.67 della nostra Costituzione e il disposto degli artt. 49 e 51 del nostro regolamento”. È quanto chiedono, in una nota congiunta, Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, Massimo Corsaro e Simone Baldelli, contestando l’effettivo rispetto della segretezza sul voto sulla richiesta di arresto del deputato del Pdl Alfonso Papa, a seguito delle dichiarazioni fatte ieri in aula dal capogruppo del Pd Dario Franceschini.
“Gli art. 49 e 51 del nostro Regolamento - si legge nella nota - prevedono e disciplinano i casi di applicazione,le modalità di richiesta e quelle di svolgimento del voto segreto in Aula. In relazione al voto segreto di ieri,il Presidente del Gruppo del Pd ha reso noto anticipatamente all’Assemblea che il proprio gruppo di appartenenza avrebbe aggirato la segretezza della votazione garantita dal sistema con procedimento elettronico rendendo di fatto palese il voto espresso dal deputato attraverso una posizione inequivocabile delle dita all’interno del dispositivo di voto”.
“Tale escamotage - sottolineano gli esponenti del Pdl - risulta documentato da filmati televisivi e da foto che diversi deputati hanno scattato con cellulari o con altri dispositivi ritenendo di poter o dovere dar prova di una espressione del voto ormai evidentemente tutt’altro che segreta”.
“Ci domandiamo cosa sarebbe accaduto a parti invertite se fosse stato il gruppo del Pdl ad annunciare un atteggiamento simile in occasione, ad esempio, delle votazioni segrete sul testamento biologico avvenute di recente: chissà quanti strenui difensori delle prerogative della libertà e della segretezza del voto dei parlamentari si sarebbero alzati dai banchi per accusarci di essere dei liberticidi”.
Roccella: ci sono gli estremi per invalidare il voto su Papa
A gettare il sasso nello stagno, dopo Cicchitto e Corsaro di buon mattino, è il sottosegretario Eugenia Roccella, mettendo in moto una polemica alla Camera tra maggioranza e opposizione sulla validità del voto che ha dato il via libera ieri all’arresto per il parlamentare del Pdl Alfonso Papa. “Dispiace constatare quanto il Pd sia tuttora legato alle radici culturali illiberali che furono del Partito Comunista. Solo così si possono spiegare il comportamento di ieri sul voto segreto e le dichiarazioni di oggi di molti suoi esponenti”, dice Roccella.
“L’Idv, con Donadi confonde la trasparenza coatta, derivata dalla mancata tutela della privacy (come accade con la pubblicazione delle intercettazioni telefoniche), con la trasparenza dei comportamenti pubblici, regolati da diritti e doveri. Ma sorprende che gli onorevoli Castagnetti o Franceschini non si rendano conto che è cosa ben diversa dichiarare a livello personale come si è votato o, invece, eseguire un ordine di scuderia”.
“In questo caso affermare che quell’ordine di partito è stato dato con il libero consenso dei deputati vuol dire rendere vano lo scopo del voto segreto, che è proprio quello di mettere al riparo il singolo deputato da pressioni politiche anche del proprio schieramento. Solo la tutela della segretezza rende sicuri che il voto non sia ‘coartato’”.
“Personalmente ritengo, insieme a Cicchitto, che ci siano gli estremi per invalidare il voto di ieri e ritengo che riconoscerlo sarebbe un atto di civiltà democratica”.