Bruxelles promuove la manovra
Lug 22nd, 2011 | Di cc | Categoria: Esteri
Approvando (finalmente) il salvataggio della Grecia, l’Europa ha decretato ieri una nuova promozione della manovra e dei conti pubblici italiani. Si legge nel documento finale del consiglio dei capi di governo della Ue: “accogliamo con favore la manovra sui conti pubblici presentata recentemente dal governo italiano, che consentirà di portare il deficit sotto il 3% nel 2012 e di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014″.
E’ il sigillo definitivo all’efficacia dell’azione del nostro esecutivo, nonché l’ulteriore conferma che l’attacco venuto nei giorni scorsi alla nostra Borsa e ai nostri titoli pubblici era mosso dalla speculazione e nulla aveva a che fare con i contenuti della manovra. Anzi: c’è a questo punto da ritenere che i fondi speculativi siano rimasti spiazzati dall’azione del governo italiano e abbiano tentato di colpire quello che hanno individuato come il vero avversario e baluardo a difesa dell’euro.
Del resto da alcuni giorni la Borsa italiana non solo si è ripresa, ma fa registrare le migliori performance d’Europa. Mentre il differenziale tra Btp e Bund decennale tedesco sta rapidamente ridiscendendo a livelli fisiologici, al di sotto di quella quota 200 ritenuta di sicurezza (stamani era a 225). Le banche italiane hanno tutte superato gli stress test europei, e quanto alle famiglie secondo gli ultimi studi la loro ricchezza finanziaria e soprattutto immobiliare tende ad aumentare. Molto resta da fare sul fronte della crescita: ma non può essere il governo da solo a stimolare i consumi e la produzione. Tanto più che le nostre aziende continuano a vendere benissimo all’estero. Comunque è a questo che si dedicherà il governo da qui alla fine della legislatura, con una serie di interventi che vanno dalle liberalizzazioni al taglio di spese e sprechi, a cominciare da quelli della politica. Il fattore determinante è però la fiducia: e che ci sia da nutrire fiducia sia nel governo sia nella situazione in generale non lo diciamo noi, continuano a dirlo tutte le istituzioni mondiali ed i nostri partner europei.
P.S. Chissà se a questo punto il direttore di Repubblica vorrà, per coerenza, dare quelle dimissioni che giusto quattro giorni fa aveva sollecitato da Berlusconi?
Il ruolo dell’Italia nel salvataggio della Grecia
Nel salvataggio della Grecia il ruolo dell’Italia non è stato certo secondario. Per una serie di motivi.
· Approvando la manovra in tempi rapidissimi e con giusti contenuti e obiettivi, il nostro governo ha fatto la sua parte (e anche più) nel tranquillizzare i mercati e battere la speculazione. Anzi, da questo punto di vista ha svolto un ruolo da battistrada tra i paesi forti d’Europa.
· L’idea risolutiva, una sorta di Fondo monetario europeo a capitale misto pubblico-privato, è caldeggiata da tempo dall’Italia. Silvio Berlusconi ne aveva già parlato con Angela Merkel e Nicolas Sarkozy ad aprile 2010, quando Germania e Francia hanno iniziato a discutere di Grecia.
· Il prossimo passo potrebbe essere l’emissione di eurobond, idea di Giulio Tremonti, obbligazioni garantite dal fondo europeo, a tasso vantaggioso, che servano come garanzia per i paesi a rischio ma anche come mezzo di finanziamento per piani continentali di sviluppo e di crescita.
· L’Italia ha potuto dire la sua con credibilità non solo perché ha approvato in anticipo sui tempi la manovra di riequilibrio, ma anche perché le nostre banche non sono esposte né sulla Grecia né sugli altri paesi a rischio, a differenza degli istituti tedeschi, francesi, inglesi e spagnoli.
· Infine il nostro governo ed il premier hanno affermato il principio che l’Europa e l’euro o si salvano tutti assieme, oppure non si salvano, e allora non ci sarebbero più né moneta né istituzioni comuni. Né euro di serie A e B, né ritorno alle vecchie valute: solo governi seri e governi meno seri. Ed il nostro è certamente tra i primi, nel gruppo di testa dell’Europa.
· Come in tutti questi ultimi anni, dunque, gli italiani potranno andare in vacanza tranquilli. I conti del Paese sono in ordine; ma soprattutto sono al sicuro i risparmi delle famiglie e il patrimonio delle imprese.