È l’euro, non l’Italia sotto attacco
Lug 19th, 2011 | Di cc | Categoria: Politica
Scrive bene il Corriere della Sera: è l’euro ad essere il bersaglio grosso della speculazione internazionale. L’Italia è a posto secondo i fondamentali pubblicati persino dall’“Espresso” che ammette a denti stretti che meglio di noi, nel panorama internazionale, Cina a parte, c’è solo la Germania. Eppure siamo oggi sotto attacco, ed è ovvio.
Ma il nostro Paese non è individuato come bersaglio a causa della manovra economica, che ha ricevuto il plauso di tutte le organizzazioni preposte a valutazioni serie e ufficiali, ma per le manovre di bassa politica che giocano al tanto peggio tanto meglio. Si legga l’editoriale di Ezio Mauro di “Repubblica”. Intona anch’egli come Pierluigi Bersani il ritornello: “Berlusconi dimettiti”, evidenziando che il padrone di entrambi è un finanziere svizzero a nome De Benedetti.
È davvero prova di odio agli italiani il tentativo extraparlamentare di fomentare una crisi di governo in un momento in cui è più necessario che mai avere un esecutivo saldo, specie in vista del Consiglio d’Europa di giovedì, dove l’Italia ha le carte in regola per spingere verso strategie chiare e senza riserve nazionalistiche di difesa globale dell’euro.
Il cosiddetto mercato – di fatto a dominio anglosassone - punta a speculare sul ribasso dell’euro, difendendo così dollaro e sterlina, i cui sistemi di riferimento (Usa e Regno Unito) sono alle prese con difficoltà enormi.
Si tratta allora di respingere da una parte le tentazioni sciovinistiche della Germania, convinta di potersi salvare da sola, ma che senza l’Europa e in particolare l’Italia non va da nessuna parte; e dall’altra di stoppare le mosse da meschina bottega elettorale di chi è pronto a sacrificare la coesione sociale pur di arraffare poltrone di cartapesta.
Alfano: l’esempio e il sacrificio di Borsellino
illuminino le coscienze delle giovani generazioni
“Gli straordinari successi dello Stato, che hanno colpito, con una strategia sistematica, le organizzazioni criminali presenti sul nostro territorio, sono il modo migliore per onorare il sacrificio di uomini come Paolo Borsellino e di celebrarne la memoria”. Lo afferma, in una nota, il ministro della Giustizia Angelino Alfano in occasione del diciannovesimo anniversario della strage di via D’Amelio a Palermo nella quale persero la vita il magistrato siciliano e gli uomini della sua scorta.
“Il messaggio di legalità e gli alti valori testimoniati dal magistrato Borsellino - prosegue il Guardasigilli - hanno rappresentato, negli anni e ancora oggi, un modello di riscatto e di nobile reazione al giogo mafioso, contribuendo così a rigenerare la coscienza dei tantissimi siciliani onesti, pronti a dare un contributo per il rilancio di questa splendida terra”.
“L’esempio di Paolo Borsellino - conclude il ministro Alfano -, il suo impegno nella lotta alla mafia e il suo rispetto verso lo Stato e le Istituzioni sono un punto di riferimento stabile per le giovani generazioni. La sua figura è un solare esempio di magistrato che, con passione e discrezione, è stato la punta di diamante di una squadra concentrata su un unico comune obiettivo: la sconfitta delle attività criminali e la decapitazione verticistica degli apparati mafiosi e di ogni possibile collusione”.