Manovra finanziaria arrivano nuovi incentivi

Lug 11th, 2011 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

Sulla manovra economica sta passando nell’opinione pubblica un messaggio pericoloso e sbagliato, del quale le forze di opposizione si fanno portatrici: quello cioè di una politica del governo tutta sacrifici e niente sviluppo.

 

Si tratta di una lettura strabica della realtà perché, oltre a non tenere in alcun conto alcuni provvedimenti che viaggiano proprio in direzione della crescita, dimentica volutamente i contenuti del decreto sviluppo recentemente licenziato dal Senato. E’ una lettura che inoltre fornisce armi alla speculazione che si sta abbattendo sul nostro Paese. Decreto sviluppo e manovra si saldano infatti in direzione di un rilancio dell’occupazione e degli investimenti.

 

Per citare i provvedimenti più importanti, si può partire dal forfettone del 5% su redditi e addizionali comunali e regionali per i nuovi imprenditori o per le aziende nate a partire dal 2008: un’agevolazione fiscale che partirà dal 2012 e valida per cinque anni, destinata ai giovani e a quanti hanno perso il lavoro. Un provvedimento destinato ad avere un effetto moltiplicatore, visto che le nuove leve sono portatrici di innovazione in settori dove per ogni posto creato ne vengono creati altri cinque nell’indotto.

 

Ancora nella manovra vengono introdotti incentivi fiscali dei proventi della partecipazione di fondi di venture capital a imprese innovative costituite da non più di tre anni e controllate da persone fisiche.

 

Nel decreto sviluppo troviamo il credito d’imposta per lavoratori assunti a tempo indeterminato nelle regioni del Sud. Una misura che è sotto la lente d’ingrandimento di Bruxelles, ma che potrebbe passare indenne almeno per quanto riguarda ricerca, innovazione, creazione di nuovi posti di lavoro nelle piccole e medie imprese.

 

C’è poi l’aiuto alla ricerca in collegamento con le università e i laboratori scientifici.

 

La crescita delle imprese è affidata anche ai “contratti di rete”, grazie ai quali le piccole aziende vanno a trattare con amministrazioni e banche come un unico soggetto. E’ già in vigore e Confindustria le ha attivate cinquanta, con l’obiettivo di arrivare a 200 nei prossimi sei mesi.

 

Per le piccole e medie imprese c’è poi il plafond creato dalla Cassa depositi e prestiti che ne ha già finanziate 27mila e il Fondo italiano di investimento a capitale misto pubblico-privato, che ha una dotazione di 1,2 miliardi.

 

La liberalizzazione degli uffici di collocamento è un’altra misura destinata ad abbattere robuste resistenze burocratiche e a rendere più snello l’accesso al mercato del lavoro.

 

La riforma sull’apertura dei negozi e le facilitazioni per i distretti turistici (zone a burocrazia zero, con possibilità di emettere anche obbligazioni) sono importanti provvedimenti in grado di sostenere un settore vitale per la nostra economia.

 

Importante anche il provvedimento per il rilancio dell’edilizia abitativa, con l’abbattimento di quei lacci e laccioli burocratici locali, che già avevano frenato il piano ideato dal premier per le piccole ristrutturazioni.

 

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