Testamento biologico e dignità: viva la vita
Lug 8th, 2011 | Di cc | Categoria: Salute
La legge sul “fine vita” era considerata a rischio dagli osservatori esperti di faccende politiche e di retroscena vari. C’era poi un mezzo sicuro per dimostrare agli occhi dell’universo che questa legge fosse un recepimento mal digerito di diktat vaticani: i voti segreti! Quasi tutti gli emendamenti, riguardanti una materia morale delicatissima, quali sono i confini tra eutanasia e il diritto di “lasciarsi morire naturalmente” senza accanimenti terapeutici, erano quindi senza vincolo di partito e per di più non identificabili. Risultato: mai in nessun caso la Camera ha scelto diversamente da quanto proposto dalla maggioranza e dal governo.
Sul finire delle assise di ieri, si è alzato Pier Luigi Bersani, ed è partito con tono minaccioso, arrogandosi con il solito piglio della “superiorità morale” (figuriamoci) l’esclusiva della “pietà” verso i malati terminali. “Se il provvedimento in oggetto uscirà nel modo che si annunzia, il legislatore dirà ad una persona vera: ti libererò dalla tecnica, dalle macchine e dai tubi solo quando sarai morto e potranno cominciare le procedure per il trapianto. Quindi, finché non sarai morto, ti lascerò nel dominio della tecnica… Vorrei fare appello alla nostra comune umanità e alla pietà verso la condizione umana, che abbiamo imparato nelle nostre case dai nostri padri e dalle nostre madri”. La risposta di Fabrizio Cicchitto in Aula è stata serena, senza asprezze. “… non stiamo mettendo in moto un ingranaggio per cui tutto, la vita di una persona e il confine tra la vita e la morte, viene affidato ad una dimensione puramente tecnologica. Stiamo compiendo un’operazione legislativa difficilissima che però alla fine vedrete che riporterà la vicenda fuori dall’ordine dell’intervento dei giudici e delle sentenze, ma nell’ambito di quel rapporto del medico con il paziente di cui conosce la storia e di cui conosce le valutazioni e, quindi, quel rapporto di umanità che ha sempre storicamente caratterizzato questo tipo di condizione e di situazione”.
Che sia vero, non lo dimostra soltanto il numero delle votazioni conformi alla proposta di maggioranza (rafforzata dall’Udc) e dal governo. In presenza della libertà di voto, e nel segreto, c’è stata una messe di voti che segnala indiscutibilmente la volontà concorde anche oltre i confini di Pdl, Lega e Udc. Ci sono state 27 votazioni ieri, di cui 26 a scrutinio segreto. Il margine a favore della proposta della maggioranza in 25 casi è stato superiore rispetto all’unico scrutinio a voto scoperto… Intanto continua il lavoro per giungere a soluzioni che senza dogmatismi.
In una lettera scritta ai deputati il 28 aprile scorso, il presidente Berlusconi descriveva così questa norma sul cosiddetto testamento biologico: “Questa legge sceglie insieme di salvaguardare diritto alla vita e alla dignità, diritto di scelta del morente e responsabilità del medico. I capisaldi della norma sono il “consenso informato” per la prima volta elevato a rigore di legge, per cui il paziente può dire di sì o di no a qualsiasi trattamento sanitario sul quale deve essere adeguatamente edotto. Viene detto un chiaro no all’eutanasia, palese o mascherata, attiva o passiva. Nello stesso tempo si fa divieto espresso di accanimento terapeutico”.
La settimana prossima sarà approvato il testo, che passerà in seconda lettura al Senato.
Libia/Bonaiuti: mai in discussione il ruolo del Capo dello Stato
“La decisione sull’operazione per la protezione dei civili in Libia è scaturita nell’ambito della dialettica tra vertici istituzionali. Tale decisione, quindi, impegna tutti quanti e, in primo luogo, il Consiglio dei Ministri e il Presidente del Consiglio. La libera espressione delle posizioni, comunque, non ha mai messo e non mette minimamente in discussione il ruolo istituzionale del Capo dello Stato”. E’ quanto afferma in una nota Paolo Bonaiuti, portavoce del Presidente Berlusconi.
Governo/Rotondi: Berlusconi? È come De Gaulle
”Berlusconi, come De Gaulle in Francia, segna il presente e l’avvenire della politica italiana a prescindere se e’ impegnato o no in prima persona”. Lo dichiara il ministro per l’Attuazione del Programma, Gianfranco Rotondi.