Alfano: lavoriamo insieme, il futuro è nostro nessun lascito, tra due anni Silvio rivincerà

Lug 1st, 2011 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

Il neosegretario politico del Pdl esordisce nel suo discorso di investitura al Consiglio nazionale del partito mostrando la propria emozione (“non è una debolezza” farlo, spiega) ed esibendo il “santino” della sua prima campagna elettorale, quella per l’elezione del Consiglio provinciale di Agrigento nel 1994. Già allora, decidendo a 23 anni di aderire a Forza Italia, Alfano credeva nel bipolarismo, nell’opportunità di far scegliere agli elettori “chi governa e con quale alleanza”.

 

Nel nostro partito “abbiamo laici e cattolici, ma tutti pensano che la vita qualcuno la dà e qualcuno la toglie. E quel qualcuno non è il Parlamento”.

“Nel nostro partito - continua Alfano - ci sono persone coniugate e separate, ma tutte credono che il nucleo della società sia la famiglia composta da un uomo e una donna. Crediamo nella libertà di educazione, di genitori che scelgono il modello educativo per i figli, senza che sia messo in discussione il ruolo della scuola pubblica”.

 

“Siamo stati riformatori in tempo di crisi, abbiamo chiesto sacrifici sostenibili per non far pagare domani ai nostri figli il costo salatissimo di un Paese al disastro”.

Alfano sottolinea che il governo di centrodestra ha fatto “tutto quello che era possibile, tutto ciò che la crisi ci ha permesso di fare”, non “tutto ciò che vorremmo: siamo in siamo tempo di formiche e non di cicale”.

 

“Oggi che sono su questo podio, ho la consapevolezza che altri avrebbero meritato più di me di starci al posto mio. E se qualcuno diciassette anni fa mi avesse chiesto ‘tu pensi di arrivare a quel podio’, avrei risposto: ‘non credo proprio’”.

“Se mi chiedete se credo ancora in ciò in cui credevo, dal bipolarismo, alla riforma dello Stato, dalla libertà dall’oppressione fiscale, all’occidente, al leader con il sole in tasca, la risposta è ‘ci credo con tutto me stesso, con tutta la forza di cui dispongo’”.

 

“Governare in tempo di crisi significa dare tranquilla e certezza al Paese, farlo sentire in mani sicure, proteggere con tutte le nostre forze il tenore di vita degli italiani e il loro benessere”.

“Ma dobbiamo dare una chance anche ai più giovani che quel benessere vogliono conquistarselo e per questo dobbiamo diventare il partito del merito e del talento”, continua Alfano che si sofferma poi sul tema del precariato: “Dobbiamo investire sulla capacità lavorativa dei nostri ragazzi. Il precariato fa sì che non si possa avere una casa, sposare, avere figli, con conseguente calo demografico. Per questo dobbiamo mettere al centro dell’azione di governo la politica della casa”.

Il neo segretario accenna anche alla lotta all’evasione fiscale: “va fatta senza angheria, rispettando la legge, ma è comunque un pilastro per arrivare a una società più giusta”.

 

“Nel partito servono regole e sanzioni. Non è possibile che uno del Pdl, a cui non piace un candidato sindaco, si faccia una propria lista ‘Coca cola’. Se vuole fare la lista ‘Coca cola’ resti con quella per tutta la vita e poi vediamo dove arriva”.

Quindi, rivolgendosi a Berlusconi, il neo segretario ricorda: “lei aveva sempre detto che il partito era insieme monarchico e anarchico. Purtroppo lei si è annoiato di fare il monarca, ma gli altri non si sono annoiati di fare gli anarchici”.

 

“Dobbiamo lavorare per costruire un grande partito degli onesti”. “Lei - ha detto Alfano rivolgendosi a Silvio Berlusconi - è stato perseguitato dalla giustizia”, perché “non è possibile che fino a 58 anni non abbia fatto niente” e poi gli sia stato addebitato di tutto.

Ma - aggiunge Alfano incassando un lungo applauso dalla platea - “con onestà visto che parliamo di nuovo inizio”, occorre dire che se Berlusconi è un perseguitato, “non tutti lo sono”.

 

Prosegue Alfano: “convinto di aver servito bene le istituzioni con onore e con decoro, rassegnerò le dimissioni da ministro della Giustizia non appena il codice antimafia e la semplificazione dei riti saranno approvati”.

“Scenderò la scaletta dell’aereo di Stato per riprendere auto e treni di linea per girare l’Italia e costruire un altro trattino del segmento creato da Berlusconi nel 1994”.

 

No a un partito basato sulle tessere “per comprare le quali occorrono milioni di euro, per procurarsi i quali occorre qualcos’altro”.

Alfano vuole un “partito che si costruisce con dosi massicce di partecipazione popolare, a basso costo, quasi gratis”. Il neosegretario sottolinea che il Pdl non è più un partito diviso in quote precise tra gli ex FI e gli ex An, “un partito del 70/30”, anche perché dentro “ci sono tutti coloro i quali tre anni fa fecero la scelta” di aderire.

 

 

 

PdL/Approvate le modifiche statutarie, un solo astenuto

 

Per alzata di mano gli oltre mille delegati al Consiglio nazionale del Popolo della Libertà hanno approvato le modifiche statutarie necessarie per introdurre nell’organizzazione del partito la figura del segretario politico nazionale. Uno solo dei delegati ha alzato il cartellino per esprime voto contrario. Nessun astenuto. Un lungo applauso, ha dunque sancito la modifica. Nello statuto, le cui modifiche sono state lette da Denis Verdini, si stabilisce tra l’altro che il segretario viene eletto su proposta del presidente nazionale del Pdl, a maggioranza semplice dei partecipanti al consiglio nazionale. Puo’ durare in carica al massimo 3 anni ed e’ rieleggibile.

 

 

 

PdL/Anche Schifani presente al Cn, Alfano lo ringrazia

 

Anche il presidente del Senato Renato Schifani ha preso parte al Consiglio nazionale del Pdl. Il neo segretario Angelino Alfano lo ha ringraziato dal palco, sottolineando come la presenza di Schifani rappresenti un “atto di affetto personale”.

Schifani, infatti, da quando è stato eletto alla seconda carica dello Stato non ha più preso parte alle riunioni del suo partito.

 

 

 

PdL/Ufficio stampa: sono 1017 delegati presenti al Cn

 

Secondo quanto riferisce l’ufficio stampa del Pdl, i delegati presenti al Consiglio nazionale del Pdl sono 1017. Circa duecento in più del numero minimo necessario per approvare le modifiche statutarie.

Hanno detto/Il partito cambia passo

”Lei presidente ha indicato il migliore di tutti noi, dimostrando così la sua lungimiranza per il futuro del Pdl”. Così Sandro Bondi, coordinatore del Pdl, si è rivolto a Silvio Berlusconi durante il consiglio nazionale del Pdl.

 

Margherita Boniver - “Mi aspetto moltissimo dal Consiglio nazionale del partito: non c’è solo la scontata nomina di Angelino Alfano a segretario politico del PdL ma anche, ne sono convinta, l’apertura di una nuova fase nel dibattito politico nazionale e all’interno del PdL”.

 

Fabrizio Cicchitto - L’elezione di Angelino Alfano a segretario nazionale dimostra che al “campanello d’allarme” suonato ad amministrative e referendum, il Pdl replica non disperdendosi “in sottogruppi” ma con una risposta unitaria. Angelino tu hai una missione difficilissima, quella di trasformare un partito carismatico, che rimane tale, e a direzione fortemente verticistica, in cui i candidati venivano decisi dai coordinatori regionali, nazionali o da Silvio Berlusconi. Dovremmo passare da una fase di questo tipo a quella in cui i candidati sindaci, per le province e le regioni dovranno essere scelti da primarie regolate. Ma nel momento in cui il Pdl ha fatto una scelta e qualcuno non la condivide e fa le liste ‘Coca cola’, a quel punto finisce fuori da PdL. È evidente che con la fase che apriamo non ci saranno più coordinatori eletti dall’alto” ma bisogna “creare un rapporto con gli iscritti e recuperare anche il senso tradizionale della militanza anche rispetto a internet e altre cose. Dovremmo eleggere organismi dirigenti con voto combinato eletti-iscritti. Se farai questa operazione un pezzo della tua difficile missione sarà realizzata”.

 

Raffaele Fitto – “L’elezione di Angelino Alfano a segretario politico del Pdl rappresenta un momento di evoluzione politica, di rinnovamento e di unione di un partito che si conferma compatto e forte nel portare avanti l’attivita’ di Governo e il progetto politico del Presidente Berlusconi”.

 

Vincenzo Fontana – “La nomina di Angelino Alfano a segretario del Pdl, apre una nuova stagione, nel segno della partecipazione e di nuove regole che non modificano nella sostanza il progetto culturale e politico nato da una grande intuizione del presidente Berlusconi. Un compito che trova Alfano ben preparato, come ha dimostrato nella sua relazione programmatica condivisa e acclamata dagli oltre mille partecipanti all’odierna assemblea a Roma”.

 

Maurizio Gasparri - “Con la scelta di Angelino Alfano a segretario politico si dà un chiaro messaggio di fiducia per il futuro del partito. Il Pdl non è un’aggregazione momentanea nata per ragioni elettorali, ma è lo strumento permanente di aggregazione di un vasto movimento moderato di centrodestra. Il riferimento al Ppe emergerà con chiarezza nella riunione, così come la coesione di una classe dirigente che ha condiviso questa scelta e che la sosterrà apertamente nel Consiglio Nazionale di domani. Angelino Alfano saprà nei fatti realizzare il massimo coinvolgimento sul territorio ed in sede centrale di tutte le energie disponibili”.

 

Mariastella Gelmini - “La giornata odierna sarà una tappa fondamentale nel percorso di consolidamento e di rilancio del Popolo della Libertà. Il presidente Berlusconi, dopo l`intuizione che ha portato alla nascita del Pdl, con la nomina di Angelino Alfano a segretario politico dimostra ancora una volta tutta la sua lungimiranza e la capacità di tracciare un percorso condiviso che proietti nel futuro il progetto politico del nostro partito. Sono sicura che per il Popolo della Libertà si aprirà una nuova stagione nella quale tutti noi saremo chiamati a dare il nostro contributo, nel solco dei valori del Partito Popolare Europeo, affinché il Pdl sia sempre più il punto di riferimento di tutti i moderati”.

 

Francesco Giro - “Mi riconosco nella linea politica espressa dal capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati Fabrizio Cicchitto. Il PdL deve rappresentare il ceto medio, sociale e produttivo, che ha sempre svolto un ruolo determinante nella storia politica nazionale, influenzandone le grandi scelte. L’elezione di Angelino Alfano può senz’altro contribuire a radicare il partito nei territori, a selezionarne di più e meglio la classe dirigente e a rafforzarne il profilo moderato nella grande famiglia politica del Ppe, un riferimento forte e irrinunciabile”.

 

Enrico La Loggia - “Diamo ad Angelino Alfano pieni poteri, in maniera tale che possa ben lavorare nell’interesse del partito e del Paese. Tutti i consigli disinteressati sono utili, in questo momento. Ma è bene che il prossimo segretario decida con la propria testa le scelte da fare. Lo conosco da tempo ed ho piena fiducia nelle sue capacità di guida e di coinvolgimento per tutti coloro che credono in un radicale rinnovamento del modo di fare politica in Italia”.

 

Mario Mantovani - “Il Popolo della Libertà lombardo si pone a fianco del futuro segretario politico Angelino Alfano per il consolidamento di un grande partito moderato e riformatore, così da sostenere, con più forza ed entusiasmo, l’impegno innovatore di Silvio Berlusconi”.

 

Giorgia Meloni - “Dobbiamo tornare alla politica del fare. C’e’ anche una nostra responsabilita’ a parlare dei temi che fanno comodo ai nostri avversari. C’e’ la necessita’ di una norma finanziaria di rigore, che cominci dal taglio dei costi della politica. Affermare la responsabilita’, non la demagogia, e non dare mai piu’ l’dea di essere un partito chiuso”.

 

Osvaldo Napoli - “Sono sicuramente a favore della segreteria di Angelino Alfano. La sua nomina è l’avvio di quel cambio di passo da tutti in diversa misura invocato. Alfano saprà trasmettere al partito gli input giusti per ridestare energie preziose. Saprà soprattutto ricostruire quel rapporto solido con il territorio senza il quale è difficile immaginare un futuro per il partito. Con Alfano si chiude la stagione pionieristica del PdL, quella delle quote di ‘ex’ per entrare in una stagione politica più complessa ma con un orizzonte già in qualche misura disegnato: la costruzione anche in Italia del Ppe. Alfano saprà trovare gli accenti e le idee giuste per riunificare la grande famiglia dei popolari, liberali e riformatori. Compito che sarà più facile da perseguire rafforzando il bipolarismo, vera e preziosa eredità di questi anni”.

 

Fabio Rampelli - “Alfano ha la nostra fiducia e il nostro sostegno perché sta già lavorando per cambiare i vecchi codici della politica, cercare soluzioni moderne per coniugare decisione e partecipazione, leadership e base militante, strutture organizzative ed elettorato. Il PdL non diventerà un pachiderma lottizzato dai capicorrente, né si esaurirà nel riconosciuto carisma del suo Presidente, ma si trasformerà nel Movimento di popolo che abbiamo tutti immaginato di costruire all’atto della sua fondazione, agile ma con la sua architettura solida e credibile”.

 

Jole Santelli - ”Sulla nomina di Alfano e’ difficile distinguere il piano politico da quello umano e personale. Alfano ha la stima, il rispetto ed il riconoscimento del partito ed, ovviamente, ha anche su di se’ la pesante responsabilita’ di tutte le aspettative che la sua elezione ha suscitato”.

 

Claudio Scajola – “Con Angelino Alfano si apre una nuova fase per il Pdl, che in tempi celeri, con i necessari interventi sulla organizzazione del partito, ci porterà a nuove vittorie”.

 

Francesco Sisto – “Il discorso di Angelino Alfano porta il PDL alla riscoperta dei valori per cui gli italiani si sono sempre battuti e che hanno costituito il cuore della Costituzione repubblicana: tutela della vita, della libertà, della famiglia, della meritocrazia, della sussidiarietà”.

 

 

 

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