I paradossi del sistema elettorale : se vince De Magistris il PD perde seggi e leadership
Mag 19th, 2011 | Di cc | Categoria: Cronaca di Napoli“Con la vittoria di De Magistris al ballottaggio il Pd rischierebbe una doppia sconfitta: perderebbe seggi e leadership”. E’ il tema trattato da Ermanno Russo, esponente del Pdl ed assessore regionale all’Assistenza sociale, Demanio e Patrimonio, nel suo intervento sulla home page del sito internet www.ermannorusso.it.
Quindi l’esponente del Pdl si chiede: “Questo vuol dire che i seguaci del Pd voteranno Lettieri? Beh, si tratterebbe sicuramente di una scelta innaturale, anche se i calcoli farebbero propendere per una soluzione non molto diversa da questa. La legge elettorale infatti consentirebbe al Partito democratico, in caso di vittoria del candidato di centrodestra, di raddoppiare gli eletti in Consiglio comunale, non più 4 ma 8, e di mettere al riparo la leadership del centrosinistra. Tuttavia, si tratterebbe di una decisione spregiudicata, che sarebbe tacciata di mera convenienza, pur non in presenza di un accordo palese, di un apparentamento ufficiale, tra il candidato di Di Pietro e il partito dell’ultimo sindaco di Napoli”. “Resterebbe dunque un’altra variabile – conclude Ermanno Russo –, sicuramente non politicamente corretta ma in un contesto del genere molto concreta: quella dell’astensione. Nel caso di una scelta di questo tipo, ove mai dovesse avvantaggiare Lettieri e consentirgli di vincere, non sarebbe un mistero che per il Partito democratico si passerebbe a Napoli dal rischio di una doppia sconfitta alla certezza di una doppia vittoria. E ciò senza rimetterci la faccia, che allo stato non sembra un aspetto di poco conto. Ottenerebbe infatti un duplice risultato: il doppio dei seggi in Consiglio comunale, 8 in tutto, ed il ridimensionamento dell’Idv di De Magistris con il conseguente primato all’interno dell’assise di via Verdi, dove resterebbe il primo partito di centrosinistra. Chiaramente, sono queste ipotesi che attengono alla sfera della riflessione politica e che potrebbero risentire di altre mille variabili al momento non ravvisabili e possibili da prevedere. C’è di vero però che tali riflessioni risultano partire da un fondamento matematico e, come tali, non facilmente confutabili sul piano del risultato elettorale”.