Tremonti: guerra all’evasione fiscale

Mag 17th, 2011 | Di cc | Categoria: Politica

Il problema per la crescita italiana è il Sud. E pesa anche un’economia illegale che ha ancora una quota rilevante nel Paese. A dirlo è Giulio Tremonti, durante un convegno organizzato dall’Osservatorio Giovani-Editori nel quale il ministro dell’Economia avverte che la medicina del debito pubblico è finita e ironizza sulle polemiche relative al decreto sviluppo e all’allungamento del diritto di superficie sulle spiagge al 90 anni, poi ridotti a 20.  È “pittoresca” - dice - tutta “l’attenzione che è stata data alle spiagge, di cui, posso dirlo adesso, non me ne frega un tubo”. Una frase tesa a sottolineare che altri sono i punti del decreto, a partire dai distretti turistici, “che sono fondamentali per il Paese”. Nel decreto “i distretti industriali sono in campo” e altri aspetti innovativi - spiega il ministro - sono stati ignorati: “voglio solo ricordare ad esempio che c’è il credito d’imposta per la ricerca e c’è credito d’imposta per chi assume nel Sud”.  “E del resto - prosegue - non esiste uno sviluppo che viene creato in un giorno per decreto da un uomo, da un soggetto, in modo istantaneo”.  Tremonti ha voluto in seguito puntualizzare la sua sorpresa per l’attenzione mediatica al tema spiagge. “Parlando tra l’altro di stampa alla stampa ho fatto notare che mentre il decreto sviluppo si espandeva dal Mezzogiorno alle opere pubbliche, dalla ricerca scientifica alla semplificazione, ai distretti-alberghieri, l’attenzione si è curiosamente e freneticamente concentrata solo sulle spiagge. Se questo è il modo di valutare un decreto per lo sviluppo - ha aggiunto - viene proprio da dire che le spiagge sono enormemente meno importanti delle opere pubbliche, della ricerca e del lavoro nel Mezzogiorno. Forse la cosa più difficile è che temi seri vengano trattati seriamente”.  Tremonti si è poi soffermato su alcune delle criticità dell’economia. Il problema dell’Italia, secondo il ministro, “resta la grande questione meridionale”, la crescita a due velocità di un Paese che continua ad essere “duale” frenando sullo sviluppo. Punta il dito, Tremonti, contro lo spreco dei fondi europei: “quest’anno stiamo rischiando di perdere sei miliardi”.  E ribadisce che “il Nord è la regione più ricca d’Europa, mentre il Sud è una realtà che arretra e non avanza”.  E poi c’è il nodo dell’illegalità, evidenziato di recente anche dalla Banca d’Italia che ha parlato di un’attività di riciclaggio che da noi pesa per il 10% del Pil contro il 5% della media mondiale. “Abbiamo ancora una quota di economia illegale molto forte”, riconosce il ministro rivendicando però che “stiamo cercando di ridurre l’evasione fiscale”.  L’analisi del ministro parte dalla grande crisi globale iniziata ormai quattro anni fa. “Tutto è radicalmente cambiato” e “i fattori della crisi sono ancora tutti in essere”.  Finanza derivata, ma anche ricorso smodato all’indebitamento. “La medicina debiti pubblici adesso è finita”, avverte il ministro, che saluta con ironia (Welcome, Germania) il sorpasso di Berlino nei confronti di Roma come terzo Paese più indebitato al mondo. E di fronte a una economia tedesca al galoppo ragiona: “per cinque anni siamo stati davanti alla Germania”, poi le cose sono cambiate e Berlino “ha avuto la fortuna terribile di incrociare la domanda cinese”. Ma, conclude, “non è detto che fra qualche anno ci troviamo con una posizione ribaltata”.     Thyssen/Sacconi: agiremo per garantire le produzioni a Terni ”Il Governo, cosi’ come ha concretamente operato per la continuita’ produttiva ed occupazionale di numerose multinazionali localizzate in Italia, da Alcoa ad Electrolux a molte altre ancora, agira’ con tutti gli strumenti a disposizione per garantire il futuro delle produzioni Thyssen a Terni”. Questa, in una nota, la rassicurazione del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi ai dipendenti Thyssen di Terni. ”Non a caso - aggiunge Sacconi - parlamentari e consiglieri regionali dell’Umbria hanno oggi fatto riferimento al sottosegretario Letta memori dell’impegno profuso suo tramite dal Governo per lo stabilimento ternano. Si tratta peraltro di una capacita’ produttiva di qualita’ che - conclude il ministro - sara’ oggettivo interesse di tutti rimanga e si sviluppi”. 

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