La Parola di oggi

Mag 6th, 2011 | Di cc | Categoria: Religione

LA PAROLA DI OGGI
7 maggio 2011
Sabato
S. Flavia - II di Pasqua - (A) - II

PREGHIERA DEL MATTINO
Noi ti offriamo, Signore, questa giornata che comincia.
Fa’ che aiutiamo coloro che vengono a noi, perché sei tu stesso a venire.
Fa’ che siamo uniti con tutti i nostri fratelli e le nostre sorelle che incominciano a vivere nella tua esultanza.
Fa’ che siamo teneri, affettuosi, aperti e pronti ad accettare la tua volontà in qualsiasi forma.
Fa’ che ridiamo durante la vita, perché tu sei la vita.
Fa’ che ti offriamo la nostra fiducia in terra come in cielo.
Fa’ che rinunciamo a tutto quello che non sei tu e i tuoi figli, gli uomini.
Fa’ che vediamo chiaro nel nostro amore, per la grazia del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Amen.

ANTIFONA D’INGRESSO
Voi siete un popolo redento;
annunziate le grandi opere del Signore,
che vi ha chiamato dalle tenebre
alla sua ammirabile luce. Alleluia. (1Pt 2,9)

COLLETTA
O Padre, che ci hai donato il Salvatore e lo Spirito Santo,
guarda con benevolenza i tuoi figli di adozione,
perché a tutti i credenti in Cristo
sia data la vera libertà e l’eredità eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA (At 6,1-7)
Scelsero sette uomini, pieni di Spirito Santo.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, aumentando il numero dei discepoli, quelli di lingua greca mormorarono contro quelli di lingua ebraica perché, nell’assistenza quotidiana, venivano trascurate le loro vedove.
Allora i Dodici convocarono il gruppo dei discepoli e dissero: «Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire alle mense. Dunque, fratelli, cercate fra voi sette uomini di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza, ai quali affideremo questo incarico. Noi, invece, ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della Parola».
Piacque questa proposta a tutto il gruppo e scelsero Stefano, uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Pròcoro, Nicànore, Timone, Parmenàs e Nicola, un prosèlito di Antiòchia. Li presentarono agli apostoli e, dopo aver pregato, imposero loro le mani.
E la parola di Dio si diffondeva e il numero dei discepoli a Gerusalemme si moltiplicava grandemente; anche una grande moltitudine di sacerdoti aderiva alla fede.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 32)
R. Su di noi sia il tuo amore, Signore.
Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Lodate il Signore con la cetra,
con l’arpa a dieci corde a lui cantate. R.
Perché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra. R.
Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame. R.

CANTO AL VANGELO
R. Alleluia, alleluia.
Cristo è risorto, lui che ha creato il mondo,
e ha salvato gli uomini nella sua misericordia.
R. Alleluia.

VANGELO (Gv 6,16-21)
Videro Gesù che camminava sul mare.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
Venuta la sera, i discepoli di Gesù scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao.
Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitato, perché soffiava un forte vento.
Dopo aver remato per circa tre o quattro miglia, videro Gesù che camminava sul mare e si avvicinava alla barca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Sono io, non abbiate paura!».
Allora vollero prenderlo sulla barca, e subito la barca toccò la riva alla quale erano diretti.
Parola del Signore.

OMELIA
Dal racconto degli altri Vangeli sappiamo il carattere drammatico della traversata del lago agitato: come le onde facessero dondolare la barca da una parte all’altra, e i discepoli, che Gesù aveva esortato a precederlo dall’altra parte del lago, temessero per la loro vita. Il Vangelo di san Giovanni non racconta niente di tutto questo. Certamente si può immaginare il comportamento dei discepoli, ma non viene menzionato. Chiaramente, l’evangelista non vuole che ci soffermiamo sull’atteggiamento dei discepoli; perché, in fondo, ciò non ha importanza per il racconto. Solo Gesù è importante.
I discepoli se ne sono resi conto: bisogna che Gesù salga sulla loro barca, altrimenti questa non raggiungerà la riva. Ma i discepoli hanno sottovalutato Gesù: la barca raggiunge sempre il suo scopo, se Gesù lo vuole; questo non dipende assolutamente dalla sua presenza fisica sulla barca. Gesù rimane sempre il padrone della sua Chiesa. Senza restrizioni. Ed è per questo che egli può dire di se stesso: sono io. Nell’Antico Testamento, è in questo modo che Dio parlava al suo popolo.

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